Fashion week & fashion weakness

foto e testo di Francesca Pradella - www.10photography.com

“Why don’t you wear a suit?”. Brian Glenn, Capo dei Corrispondenti alla Casa Bianca, tenta un goffo attacco sulla forma nei confronti del Presidente Ucraino Volodymyr Zelens’kyj, rendendosi protagonista di un momento di serio imbarazzo dal quale Trump stesso si dissocia subitamente. Del resto, la stessa domanda non è mai stata posta ad Elon Musk, che non sfoggia un completo, ma una giacca con t-shirt, cappellino da baseball e pargolo da captatio (con dubbio risultato).
Sono appena tornata dalla Fashion Week di Milano e non ho avvistato rappresentanti MAGA in prima fila, ma si saranno persi degli inviti nell’Atlantico, dato il calo del personale aeroportuale statunitense.
L’outfit da leadership umile e pratica di un paese in guerra, è comunque più a tema con il sempreverde LBD (Little Black Dress) che dominerà la stagione FW donna 2025-26.
In un clima globale di conflitto, la moda strizza l’occhio ad una versione contemporanea del dioriano New Look, nei cappotti oversize impreziositi da ricami gioiello visti in passerella da Fendi, che ha celebrato il suo centenario in un’evidente esaltazione della pelliccia, in tutte le sue declinazioni.  Così come nei bustier iper-femminili di Giuseppe Di Morabito, con tailleur futuristici.
Benedetta Bruzziches, stilista originaria di Caprarola, portavoce di un made in Italy sostenibile e dell’artigianato di alta qualità, incanta con una collezione di borse luccicanti nella sublime location di Palazzo Borromeo D’Adda, in Via Manzoni. Vitty, Lollo, Serena: I nomi di alcune delle sue bags iconiche, svelano un cuore che batte per le donne, non solo nell’attenzione ai dettagli, la raffinatezza delle forme e l’unicità filo-architettonica delle chiusure, ma anche nel permettere alle sue lavoratrici di poter svolgere parte dell’attività nella propria casa. Un valore aggiunto: la qualità delle vite dei propri dipendenti. “Sono molto orgogliosa del riuscire a portare occupazione in un luogo non scontato, un pò remoto, come la Tuscia; siamo la prova che si può valorizzare il nostro territorio, investendo laddove si pensa sia più difficile. Insieme a mio fratello Agostino, la metà “pratica” dell’azienda, puntiamo al senza tempo, a borse che raccontano le donne che le indossano, le accompagnano nelle loro vite straordinarie; dai boschi viterbesi ai red carpet internazionali”.
Moschino è forse la voce più manifesta con la sua ironica critica sociale, l’omaggio del direttore creativo Adrian Appiolaza a Franco, la moschinizzazione di 4 stampe di Sanderson of London; una collezione di illusioni ottiche, geometrie giocose, messaggi su magliette “SOS Save Our world”.
Roberto Cavalli si ispira alla distruzione vulcanica di Pompei del 79 d.C., tra tessuti devorè, bluse trasparenti, fiori che affrescano i corpi delle ospiti, pronte a supportare Fausto Puglisi e la pesante eredità del brand, dopo la scomparsa dell’omonimo stilista. Tra ceneri, lava, fur coats e l’immancabile animalier, riemerge dalle sue personali rovine anche Chiara Ferragni, in un completo pitonato che invita all’avvicinarsi, ma non troppo.
Tod’s propone look in cui la pelle è protagonista, con rivisitazioni del trench, mantelli in cotone, rigore avanguardista; Matteo Tamburini immerge i suoi pennelli nei colori della terra, omaggio ad un understatement che celebra le sfumature più paesaggistiche della natura. Approva anche Anna Wintour, presenza simbolo delle sfilate.
E se “You can’t spell Martini without Marni”, slogan della sfilata del brand, concedetemi un  “You can’t spell Pradella senza Prada, che in questa fall-winter più che mai, decostruisce gli stereotipi femminili, libera le donne dal compiacimento dello sguardo maschile per restituire loro identità, dignità e forza di essere complicatamente sé stesse; “Raw Glamour”, i fiocchi, le borse da bowling, ladylike ma anche comodità, quel passaporto internazionale di chi ama ricordare anche attraverso i propri abiti, di possedere un intelletto. Un chiaro sostegno ai diritti delle persone transessuali, la presenza dell’ambassador Hunter Schafer, che vive una realtà stigmatizzata dall’attuale governo americano. Gucci lascia poche tracce di Sabato De Sarno, si rifugia nei suoi pezzi classici in attesa che approdi un nuovo direttore creativo. 
Vivetta spinge all’incanto infantile con divise collegiali rivisitate da accenti georgette, il pastello onirico ma anche lo scarlatto, il pizzo, il formale scomposto in una parentesi quasi intima.  Genny ci invita a sfuggire in una dimensione fatta di sogno, perle, un omaggio alla divina contraddizione che è la donna da parte di Sara Cavazza Facchini. Una riconnessione con il pianeta, con cappotti che abbracciano lo sguardo in un incanto di giada e powder pink a contrasto con l’altra anima più spregiudicata, che brama sequin e sensuali abiti monospalla.
Milano resta un termometro da considerare in questo anno particolarmente gelido per il lusso. Giuseppe Ungaretti scriveva: “Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione”.
La Moda non si ferma, anche davanti al cambiamento climatico metaforico e non, in una propaganda creativa di autodeterminazione “meteoresistente”.

 

I FRATELLI ROSSETTI


Trend Fall-Winter 2025: quali saranno le nuove tendenze donna ed in che modo, Fratelli Rossetti, le riesce sempre così abilmente a prevedere?
Fratelli Rossetti riesce a prevedere queste tendenze grazie a una combinazione di ricerca costante, attenzione ai dettagli e una profonda comprensione dell’evoluzione del gusto femminile. La nostra partecipazione a eventi come la Fashion Week ci permette di captare le influenze emergenti e integrarle nelle nostre collezioni. La tradizione è comunque uno dei valori chiave per la nostra impresa a gestione familiare, infatti il nostro obiettivo è quello di coniugare le nostre radici alla continua evoluzione che caratterizza questo settore. Ad esempio, in occasione del Milano Moda Donna di febbraio, abbiamo presentato il nostro iconico mocassino con i fiocchetti: il modello Brera, che per l’occasione è stato declinato in sei diverse varianti. Attraverso una vera e propria narrazione intitolata “I AM / IO SONO” il Brera si presenta in sei diverse personalità, che ne esaltano materiali, dettagli e lavorazioni: I AM AN ICON, I AM WILD, I AM DOUBLE, I AM CRISPY, I AM COMPLEX, I AM COZY.

Il lusso sembra avere un nuovo nome: “Green”. Come si sta muovendo, lazienda, in questa direzione? Cosa ne pensate delle nuove certificazioni, come il VCS (http://www.vcs.eu)?
Da tempo abbiamo intrapreso un percorso volto a ridurre l’impatto ambientale attraverso l’uso di materiali eco-compatibili e processi produttivi responsabili. A partire dalla collezione primavera-estate 2023 abbiamo introdotto il progetto Green Side, inizio di un cammino sulla strada del rispetto ambientale e della sostenibilità. Da qui nasce la rispettiva calzatura: una slipper ma di ispirazione più sportiva, realizzata in gran parte con materiali riciclati o naturali, come la gomma presente della suola. Inoltre, i pellami che utilizziamo per i nostri classici sono altamente certificati e provengono solo da concerie italiane di alta qualità, attente alle tematiche ambientali.
Intelligenza Artificiale ed Artigianato: come vi rapportate nei confronti di questa nuova presenza tecnologica ingombrante?
Stiamo cercando di rimanere al passo e ci piacerebbe riuscire ad integrare questa tecnologia emergente alle nostre procedure al fine di ottimizzare i risultati.

Upcycling, pre-loved, vintage: come si pone Fratelli Rossetti di fronte a questo nuovo trend, molto amato dai consumatori che desiderano essere più "etici" nei loro acquisti?
Siamo consapevoli dell’importanza crescente di pratiche come l’upcycling e l’acquisto di prodotti pre-loved. L’utilizzo attento e consapevole di pellami di alta qualità permette alle nostre calzature di durare nel tempo e contemporaneamente di promuoverne un consumo più responsabile.

Moda e geopolitica: un brand come il Vostro, con una storia lunga e di successo, come sta vivendo l’attuale clima politico-economico mondiale, fra il rallentamento degli acquisti da parte del mercato cinese, i nuovi dazi americani, la crisi generale del settore lusso?
L’attuale scenario geopolitico presenta sfide significative per il settore. Il rallentamento del mercato cinese e l’emergere di marchi locali sostenuti da politiche economiche nazionali hanno influenzato la domanda di prodotti di lusso internazionali. Inoltre, le tensioni commerciali e i dazi negli Stati Uniti aggiungono ulteriori complessità. In questo contesto, Fratelli Rossetti si concentra sul rafforzamento della propria identità, puntando su qualità, artigianalità e innovazione e adattandosi alle nuove dinamiche globali per continuare a offrire prodotti di eccellenza ai nostri clienti. Inoltre, potendo vantare di una rete retail molto diffusa ed un solido e-commerce, siamo in grado di controllare direttamente la distribuzione, il che è un grande vantaggio.

 

 

 
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