Astrologia
L'anno che verrà

Un escursus storico dall ‘800 ai giorni nostri attraverso gli Ordini Cavallereschi che hanno contraddistinto l’elite di uomini e donne che donavano la loro vita a uno scopo legato ai valori temporali e spirituali della loro epoca.


Un impegno di alto valore morale inizialmente riservato ad Ordini di combattenti o monastici, poi riservato a dame e cavalieri meritevoli, ancora oggi in alcuni casi, operanti a salvaguardia della tradizione.
Questi i contenuti del convegno dedicato agli Ordini Cavallereschi di Casa d’Este e d’Asburgo nel Ducato di Modena che si è tenuto nella chiesa di San Vincenzo a Modena con la partecipazione di illustri relatori tra cui il Cav. dr. Roberto Vittorio Favero, uno dei massimi esperti in Italia di Araldica e Genealogia.
Dopo un saluto di benvenuto da parte di Cristina Bicciocchi Presidente di Profilo Donna e di Paolo Carraro Presidente del Circolo Raimondo Montecuccoli, si sono alternate due brevi introduzioni storiche del Prof. Claudio Maria Goldoni e della dr.ssa Olga Raffo Direttore dell’Archivio di Stato di Massa e Carrara, poi il dr. Favero ha ampiamente illustrato i contenuti, i simboli, le decorazioni e le modalità con cui venivano conferite le onorificenze citando, tra le più famose, quelle del Toson d’Oro, dei Cavalieri di Malta, del Santo Sepolcro, di San Miguel de Ala e della Croce Stellata (solo per dame) solo per citarne alcune.
Ha presenziato all’iniziativa SAI e R. Martino d’Asburgo d’Este che ha voluto intrattenersi anche per la piacevole conviale organizzata da Profilo Donna per la serata presso il ristorante da Vinicio.
Nella serata si è dato l’annuncio della buona riuscita dell’operazione Help Bulgaria, visto che è stato spedito un eco-cardiografo per il reparto di neo-natologia dell’ospedale di Plovaiv e 27 scatole di indumenti e giocattoli per bambini. La serata è proseguita con l’intervento della prof.ssa Elena Corradini (PD ‘03), sul tema: “San Contardo comprotettore di Modena”, riferendosi al fatto che al tempo degli Estensi e soprattutto nella chiesa di San Vincenzo pantheon modenese, all’epoca, si festeggiava un altro santo patrono di Modena il 16 aprile, appunto San Contardo.

 
 
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