a cura di Cristina Bicciocchi - foto Milton Green, Giacomelli, archivio Ilario Tamassia e Marco Galletti
Nel 2023 si festeggia il centenario della nascita della Divina del bel canto grazie al collezionista di cimeli appartenuti al grande soprano, Ilario Tamassia e al curatore dell’archivio Marco Galletti
Le celebrazioni
Maria Callas, icona di stile e talento ineguagliabile della cultura del Novecento, viene celebrata ovunque e tra le iniziative più importanti in Italia dedicate all’anniversario della Callas ricordiamo in particolare che Ilario Tamassia e Marco Galletti hanno in programma di esporre a Roma in novembre all’Accademia dei Lincei, in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico, le lettere di Luchino Visconti indirizzate alla Divina e conservate nel suo archivio e tante fotografie esclusive. In quella occasione la grande soprano sarà ricordata da Raina Kabaiwanska che nel 1973 si esibì alla riapertura del Teatro Regio di Torino nei Vespri Siciliani con la regia della Callas. Inoltre in autunno anche Milano ricorderà Maria Callas con una serie di eventi a Palazzo Reale, al Museo del Duomo e a Palazzo Marino che rientreranno nel circuito Callascento. Anche in questo caso Ilario Tamassia e Marco Galletti sono stati coinvolti in particolare per esporre il portafortuna della grande cantante lirica “La sacra famiglia” del Cignaroli, un oggetto prezioso per Maria Callas che non si esibì mai in nessun teatro del mondo, senza che il quadretto fosse esposto nel suo camerino. Saranno esposte inoltre tante fotografie, lettere e telegrammi del suo archivio personale e un grande candelabro in argento dorato che il Teatro alla Scala le regalò al termine della trionfale stagione lirica 1955/1956.
Il mito
Affascinante, perfezionista, dotata di una voce unica e straordinaria, ricordiamo che si è imposta fin da quando decise di dedicarsi al bel canto, una dura disciplina per migliorare le sue interpretazioni per saper usare al meglio le sue corde vocali ed è sbocciata in una splendida donna, dopo rigori alimentari e scelte di look appropriate che l’hanno resa elegante come una indossatrice sopra e fuori dal palco. La sua vita è conosciuta dai più, visto che i tabloid dell’epoca l’hanno seguita nei suoi successi a Teatro e nel privato, raccontando meraviglie sulle sue esibizioni e pettegolezzi sui suoi amori, tra cui quello con il magnate greco Aristotele Onassis, che fu uno dei motivi del suo annunciato tramonto, visto che, dopo 10 anni di frequentazione con il soprano che aveva lasciato il marito per lui, sposò la vedova di Kennedy, Jaqueline. Da allora Maria Callas cambiò umore, non riusciva più a cantare e piano piano ritirandosi dalle scene, si lasciò sempre più andare e morì in solitudine a Parigi a soli 54 anni, il 16 settembre 1977. Il referto medico indicò l’arresto cardiaco come causa del decesso, smentendo le voci di suicidio.
La fine e il suo triste amore non offuscarono però la vita artistica della grande Maria Callas che ancora oggi viene ricordata e celebrata come un autentico mito, come cantante dalla voce divina e impareggiabile, come donna seppur fragile nei sentimenti, forte nella sua determinazione di riuscire nella professione e di incomparabile presenza scenica capace di emozionare chiunque avesse avuto l’occasione di ascoltarla. Lei stessa ricordava spesso: “La morte non esiste, esiste solo la vita ed io non morirò mai”, quasi a presagire il suo futuro nell’Olimpo delle dee, dei miti, di coloro che non saranno mai dimenticati, perché hanno avuto, fin dalla nascita, una configurazione astrale che indicava una strada gloriosa (New York 2 dicembre 1923).
Il collezionista e il curatore
Ilario Tamassia, il noto arredatore di San Prospero nonché uno dei pochi collezionisti al mondo di oggetti appartenuti al grande soprano, ci racconta con entusiasmo di come è entrato in contatto con gli eredi del soprano che come tanti altri ammiratori nel mondo aveva sempre stimato: “Era il 6 dicembre 1986 ed è successo tutto dopo una strana coincidenza. Avevo sognato proprio Maria Callas nel mio show room che mi sorrideva e, incredibile ma vero, la mattina stessa, molto presto, ricevetti questa telefonata: “Pronto? Buongiorno sig. Tamassia è tutta la notte che la penso... Sono stato l’autista del Commendator Meneghini, marito ed erede di Maria Callas e amico della signora Emma Brutti Roverselli la sua governante. La signora Brutti essendo stata nominata erede universale da Meneghini, vuole svuotare il garage della villa di Sirmione perchè ha comprato la macchina nuova per il nipote. Dice che ci sono tanti scatoloni ed è pieno di carte della signora Callas... magari se viene a vedere, le possono interessare...“Superato lo stupore iniziale ricordando ancora in maniera vivida il sogno della notte, mi misi d’accordo per andare subito a Sirmione dove la Callas amava soggiornare quando era in Italia, eccitato e curioso per quello che avrei trovato e, ovviamente rimasi affascinato dai cimeli e dai documenti che c’erano e pensai come poter valorizzare quel patrimonio. Fu l’inizio di un percorso molto interessante che ancora oggi mi coinvolge e mi appassiona moltissimo. Personalmente sono molto legato al quadretto del Cignaroli del 1700. È contenuto in un cofanetto in dimensioni di 20x15, e rappresenta la Sacra Famiglia a cui la Callas teneva in modo assoluto. È un quadretto votivo, dietro al quale la Callas ha scritto “Grazie buon Dio”. Al suo interno son contenuti sei immagini sacre in forma di santino. Il quadretto del Cignaroli ha una valenza davvero profonda. Io lo considero il cuore della Callas. È stata capace di fare tornare indietro un collaboratore a prenderlo, quando durante una tournée a Vienna, se lo era scordato a casa. Altrimenti non si sarebbe mai esibita!” A fianco di Ilario c’è Marco Galletti, da sempre il curatore dei cimeli che Tamassia ha raccolto come collezionista. “Mi sono occupato dell’archiviazione del materiale dedicato a Maria Callas da più di 30 anni a questa parte. Come avete letto il destino ha fatto incontrare Ilario Tamassia con Emma Brutti nell’anno 1986 e da quel momento, sono testimone del fatto che proprio grazie a questo incontro fortuito è stato salvato l’archivio che era stato relegato in un garage. La Brutti decise di cedere a Tamassia quadri, argenti, cappelli, foto, telegrammi, ritagli di giornale appartenuti a Maria Callas. Visto che tutto era stato buttato negli scatoloni senza cura, pian piano decisi di riprendere in mano ogni documento, di catalogarlo e di riordinarlo cronologicamente. Una grande emozione: tra i primi telegrammi che ho trovato, quello con gli auguri del M.o Arturo Toscanini, un altro telegramma era di Visconti del 1953 dove il celebre regista esprimeva grande ammirazione per il soprano. C’erano anche moltissimi telegrammi che le furono inviati da ogni parte del mondo per il suo debutto a Chicago in America nel 1955...chissà che gioia per la Callas ricevere tutti quegli apprezzamenti e quelle gratificazioni. Mi incuriosì mentre sistemavo il tutto, un pacco di giornali francesi datati dicembre 1958 che raccontavano del suo innegabile trionfo all’Operà di Parigi; tutti gli articoli dell’epoca decretavano all’unanimità il successo della cantante lirica su scala mondiale e la definivano la più importante al mondo: la Divina! Maria Callas conservava tutti i giornali che scrivevano recensioni su di lei e sfogliandoli, vorrei ricordare in particolare un articolo del Gazzettino di Venezia che riportava da Radio Venezia le cronache musicali del critico Mario Nordio della settimana 13/20 gennaio 1949. A quell’epoca la Calllas non era ancora famosa, ma riuscì in pochi giorni alla Fenice di Venezia sotto la direzione del M.o Tullio Serafin a passare dal personaggio di Brunilde nella Walkiria a quello di Elvira nei Puritani; un vero miracolo! Mai prima di allora nessuno era riuscito in quell’impresa tanto da dichiarare che fu un “caldo e vibrante successo”, uno dei più importanti della sua carriera!”
Anche il settimanale Chi, ha intervistato recentemente Tamassia e Galletti che hanno raccontato quanto sia emozionante ricordare Maria Callas e quanto sarebbe ancora più importante, visto la caratura del personaggio, che ci fosse un museo o un teatro dedicato a Lei, per dare la possibilità ai suoi estimatori e alle nuove generazioni, di avere un luogo celebrativo dove ripercorrere le tappe più significative della sua carriera artistica e trovare le cose a Lei più care foto, lettere, telegrammi e i dischi delle opere. Speriamo che prima o poi qualche istituzione pubblica raccolga questo appello e ci sia uno spazio dedicato alla storia della Divina che la celebri degnamente come il suo personaggio talentuoso merita.
Prepariamoci dunque a ricordare Maria Callas in tutto il suo splendore il prossimo autunno anche in occasione della XXXIII edizione del Premio Internazionale Profilo Donna, ringraziando ancora una volta Ilario Tamassia e Marco Galletti che con passione e dedizione custodiscono con cura le foto, le lettere i ritagli di giornale provenienti dall’archivio personale del soprano: un omaggio doveroso anche a Modena, Città del belcanto a una grande della lirica come la Divina.
Eventi degli ultimi anni dove Tamassia è stato coinvolto per esporre i cimeli di Maria Callas
11 marzo 2016 - 18 settembre 2016 Maria Callas The Exibition - Palazzo Forti a Verona
25 giugno 2016 - 24 luglio 2016 Maria Callas - Spoleto Arte - Palazzo Leti Sansi Spoleto
8 ottobre 2016 - 7 novembre 2016 Maria Callas - Spoleto incontra Venezia Palazzo Giustinian Faccanon a Venezia
14 settembre 2017 - 14 dicembre 2017 Maria Callas - Parigi - La Seine Musicale
Aprile 2018 Maria Callas - Montecarlo - Grimaldi Forum
9 febbraio 2021 - 11 aprile 2021 Dono d’Amore - La Sacra Famiglia di Maria Callas Casa Museo Paolo e Carolina Zani - Cellatica (BS)
1 agosto 2021 - La Sacra Famiglia di Maria Callas torna per una sera all’Arena di Verona