Un bel tacer non fu mai scritto...

a cura del Cav. Massimo Nardi

Il Presidente della Repubblica Sen. Francesco Cossiga mi ha rubato la battuta. Mi riferisco alla frase pronunciata dalla signora Carla Bruni in Sarkozy, nella quale asserisce che´spesso sono felice di essere diventata francese.

Pronta replica dell’Emerito: “Siamo più felici noi che Lei non sia più italiana”. Non avrei saputo dire di più, a caldo.
A freddo avrei qualche cosa ancora da dire all’indossatrice, ora cantante di successo Bruni. Gentile Signora, io sono un italiano che si vergogna di avere avuto una connazionale come Lei e spero che non abbia conservato la doppia cittadinanza. Se fosse così, qualche organo competente Italiano dovrebbe togliergliela. Purtroppo so che non sarà possibile. Lei fa parte di quella categoria di persone radical-chic, e di sinistra, con il portafoglio pieno che guarda caso quando Berlusconi vinse le elezioni minacciarono di lasciare l’Italia, ma che poi si guardano bene da mettere in atto tale minaccia. Lei però, visto il matrimonio straniero, ha dovuto emigrare, senza dimenticare le sue umili “origini” e il suo cuore rimasto a sinistra. A differenza di lei i nostri emigranti dovuti partire per motivi di lavoro, sono più affezionati alla madre patria e, detta sinceramente, devono avere provato una gran gioia, quando abbiamo mandato a casa i francesi ai mondiali di calcio. Detto questo cara signora è ben altro le cose di cui ci si dovrebbe vergognare a proposito delle proprie origini nazionali. Se così fosse ci troveremmo ad assistere ad una transumanza, da una nazione all’altra, di persone, che per un motivo o per un altro, si vergogna delle proprie origini. Per esempio prendiamo la Francia in tre epoche diverse: è stata testimone della morte di un bambino di 11 anni di stenti e privazioni nella prigione del tempio (Luigi XVII per legittimisti francesi), la convivenza del governo di Vichy con la Germania nazista, che non si è mai voluto o solo in piccola parte indagare e, per finire, la guerra in Algeria. Come vede i francesi avrebbero ben altri motivi per rammaricarsi delle proprie origini. E cosa dire degli svizzeri che amministrano soldi di dubbia provenienza? E gli inglesi che alla fine della guerra mandarono 20.000 cosacchi con le loro famiglie a morire nei gulag sovietici? Come vede le nazioni del mondo sono piene d’esempi non proprio eclatanti dal punto di vista morale. La battuta del Cavaliere va presa per quello che è: non sa ancora distinguere il suo ruolo. Per Lui un consiglio dei ministri non è un fatto politico, lo vede eventualmente come un consiglio d’amministrazione di una delle sue società, e per questo una battuta ci può stare. Figuriamoci una conferenza stampa: se fosse per Lui alle domande dei giornalisti risponderebbe così: “Mi consenta, le rispondo con una barzelletta”. Ma gli Italiani lo hanno votato a gran maggioranza e, volente o nolenti, ce lo teniamo. E poi diciamoci la verità: Berlusconi non è il male assoluto! Questa sinistra dovrebbe smettere di parlare solo di lui, ma dire agli Italiani cosa farebbe per migliorare la loro situazione. Inoltre devo dire che anch’io alcune volte non concordo con il Cavaliere, vedi il nuovo trattato con la Libia, sui risarcimenti dei danni provocati dagli italiani, quando la conquistammo. Se non ricordo male, quando sbarcammo in Libia, a Tripoli questa città era un piccolo porto di pescatori e per il resto un mare di sabbia. Ora, quando il caro, si fa per dire, Col. Gheddafi con un colpo di stato prese il potere, trovò una nazione con imprese agricole, banche ecc…, poi, per problemi suoi, dovuti per altro al fatto che il soggetto non è altro che un dittatore, con le mani sporche di sangue, che si vuole ritagliare un posto nei libri di storia dedicati ai grandi dittatori, nonchè creare una nuova dinastia familiare, e così all’inizio della sua saga egli doveva suddividere il potere con altri ufficiali che non avevano proprie le sue idee o perlomeno anche loro avevano i loro progetti. Bene, per farsi bello con il popolo, il nostro colonnello sequestra tutti i beni agli italiani e li scaraventa fuori con i soli vestiti addosso. Addirittura all’aeroporto erano strappate e confiscate le catenine che avevano al collo. Veri e propri atti di violenza, se non vogliamo considerare l’episodio odioso sopraccitato, non ce ne furono anche perchè il Colonnello, che poi stupido non era, non li permise. Inoltre il nostro governo di allora, benché democristiano, in un rigurgito d’orgoglio spedì in Sicilia dei reparti della Folgore, e se costoro fossero atterrati in Libia non ci avrebbero messo molto a fargli chiedere asilo politico a qualche paese socialista. Ma le cose andarono in altro modo e lui periodicamente ci “rompe le scatole” con richieste di danni subiti. Ora il governo Berlusconi ha deciso di chiudere la partita. Ricordiamo, per i posteri, che questi soldi servono solo per continuare ad avere petrolio e a rallentare l’afflusso dei clandestini che partono dalle coste libiche.
Sì, perché non è immaginabile che in un paese come la Libia che ha un apparato di polizia e servizi segreti ad altissimo livello, per reprimere qualsiasi movimento liberale, una qualsiasi organizzazione possa sopravvivere ed esportare clandestini. Vada come vada, a mio parere, abbiamo dato l’ennesima prova di essere troppo arrendevoli in politica estera. Mi auguro che un giorno non ci si debba pentire di questo. Dipingendo uno scenario di fantapolitica mi sorge una domanda. Se un giorno il Colonnello rivendicasse l’isola di Pantelleria? Finiamo sperando che il Governo si faccia carico anche dei profughi libici che sono ancora in attesa di un risarcimento.

Passiamo ora ad un altro argomento. Sembra, per ora, che alle prossime elezioni europee si voti ancora col vecchio sistema delle preferenze, dopo che dal Quirinale il Presidente della Repubblica ha fatto sapere che spetta al cittadino la scelta del candidato. Scelta che rispecchia anche quanto dettato dalla nostra costituzione repubblicana nata nel lontano 1948 a seguito e “non con qualche zona d’ombra” del referendum del 1946. Il Cavaliere ha abbozzato. Ha però anche detto che la scelta del candidato da parte del capo del partito serve a mandare in Parlamento solo persone istruite e competenti. Visto quanto denunciato dalle Iene, questo sistema non ha funzionato. In parlamento siede una serie di persone che alle domande poste, per altro di carattere generale, ha dato delle risposte allucinanti. Altro che riforma della scuola. Riformiamo il Parlamento.
A proposito della riforma della scuola trovo giusto che gli studenti sfilino in piazza per supportare le loro ragioni. Quello che non trovo giusto è che si faccia occupazione o s’impedisca di entrare nelle scuole o negli atenei a coloro che ritengono la riforma una cosa giusta. Data la mia età anagrafica, ricordo cosa succedeva quando nel ‘68 nacque la rivolta studentesca, e ricordo quanti ragazzi non hanno terminato gli studi perché finiti prematuramente al cimitero. La morte non guarda se si è di sinistra o di destra, è una “livella”. Evitiamo che elementi pericolosi facciano il loro ingresso nei cortei e speriamo che le immagini di violenza viste in televisione rimangano isolate.

In questi giorni poi assistiamo ad un altro spettacolo veramente comico: l’elezione del presidente dell’organo di vigilanza della Rai. Confesso, la cosa mi lascia strabiliato. Sì, la maggioranza indica uno dell’opposizione e questa ultima non vuole. Ma benedetti Onorevoli è così importante questo presidente? Con ormai più della metà degli italiani che fatica a tirare a fine mese, non potreste spendere meglio il vostro tempo? Tanto io credo che uno o l’altro candidato potrebbe solo migliorare la qualità del prodotto, visto la pochezza dei programmi delle tre reti Rai. A farla grassa se si arriva a dieci programmi interessanti, fra tutte le reti, è tanto! Tra questi ultimi salvo anche Anno zero di Michele Santoro, in quanto è la riprova che questo governo di centro-destra negli anni che ha governato non ha saputo trovare, non dico tanti, ma un giornalista di opposta idea che abbia fatto un programma simile. Sorge spontanea una domanda. Alla Rai non esistono giornalisti di centro o di centro-destra?

E andiamo in campo internazionale per parlare del putiferio causato dalla frase del Cavaliere. L’America ha finalmente un presidente di colore: sembrava un sogno! L’ America è il paese nel quale i sogni si realizzano: si diceva una volta che i nostri emigranti arrivavano in condizioni modeste e molti di loro facevano delle brillanti carriere. Devo dire che da parte Democratica la scelta del candidato è stata perfetta: giovane, belloccio, una bella famiglia e buone doti di oratoria ne hanno fatto il candidato vincente al punto che lo si è preferito alla Clinton che, a mio avviso, non me ne vogliano le donne, non è adatta a ricoprire il ruolo più importante della nazione più potente del mondo. Obama dovrà risolvere diversi problemi che attanagliano la nazione: prima di tutto come venire fuori dalla crisi economica che si è abbattuta sulla nazione e fare tornare a casa i soldati dall’Iraq. Curiosa similitudine, fu proprio un presidente democratico, Carter, a destabilizzare quella parte del mondo. Infatti, permise l’istaurarsi di un regime islamico in Iran, abbandonando il più fedele degli alleati in quella zona, lo Scià Resa Phalevi. La sua caduta provocò l’instabilità della regione fino ad allora tranquilla: ma questa è un’altra storia. Onore al vecchio McCain, eroe del Vietnam. Ha condotto una campagna elettorale tutta in salita, con mezzi anche inferiori del suo rivale ed è comunque riuscito a limitare i danni. Ha trasformato una prevista débâcle in una onorevole sconfitta.

Parliamo ora del nostro piccolo mondo cittadino. Devo dire che una delle cose che più mi ha stupito ultimamente è un decalogo stilato da tale Ubaldo Fraulini di cui estraggo solo il quinto paragrafo nel quale si parla dell’abbigliamento. “Evitare abbigliamento e calzature che possono agevolare la possibilità di incorrere in infortunio”. Cosa vuol dire? Se la segretaria in questione si trova bene a lavorare con i tacchi, come si trova bene a camminare nel tempo libero, non si può impedire alla stessa di indossare ciò che vuole, altrimenti si vari una legge sull’abbigliamento da indossare. A margine di quanto detto, mi sono trovato in un ufficio pubblico per ragioni di lavoro ed oltre ad aspettare per più di due ore il mio turno, in quanto c’era uno sportello solo e con una impiegata gentilissima, ho dovuto sopportare il ciabattare di una collega che andava avanti e indietro per il corridoio. Forse la signorina in questione si credeva al mare. Ora però mi chiedo se tale Fraulini è la stessa persona che in consiglio comunale si è scagliato contro il Presidente del Consiglio Cottafavi “reo” di fare rispettare il regolamento comunale. Ora il Fraulini si preoccupa della sicurezza degli impiegati poi invita, non si sa perché, a regolare fuori dall’aula la questione. Come la voleva risolvere, prendendo a pugni il Cottafavi? Caro Fraulini ma da che pianeta viene, lei uomo di sinistra vuole regolare il contendere fuori e non in aula. Chiuso l’argomento. Passiamo ora all’assessore Sitta, grazie a lui si è completata la blindatura del centro storico, blindatura che viene da lontano, all’incirca dal 1989 quando Graziano Pini consigliere della maggioranza vado a memoria si preoccupava del degrado del centro storico. Io so che da quando si è voluto impedire l’accesso alle vetture al centro storico, esso si è letteralmente spopolato lasciando ampie zone in mano a spacciatori, drogati, ubriachi, extracomunitari.
Va da sé che se io devo recarmi alla sera in un ristorante del centro, visto i chiari di luna, non ci vado volentieri. Per non parlare delle donne esposte a rischi che si potevano benissimo evitare.

In attesa che vengano scelti i candidati a sindaco per le prossime amministrative, non posso non dare un giudizio sull’operato del Sindaco Pighi. Devo dire che al di là dei sondaggi di gradimento sul suo operato, quello che a mio avviso è mancato è stata una scarsa incisività sui problemi che ha la nostra città, ma dopo tutto non si poteva fare di più. Mi spiego meglio, è ormai assodato che in certe zone della città è sconsigliabile transitare in certi orari ed è anche assodato che queste zone sono controllate da stranieri poco raccomandabili. Ora, per bonificare queste zone, occorre un massiccio intervento a livello non solo di polizia ma anche di amministrazione giudiziaria e comunale, altrimenti il poliziotto che arresta l’individuo, il giorno dopo, lo vede fuori.
Orbene, purtroppo, la sinistra ha per dna una tara che gli impedisce una distinzione del problema, l’extracomunitario va difeso in qualsiasi occasione, che abbia ragione o che abbia torto, per lui sono sempre pronte tutte le scuse, ma poverino qui ma poverino là. Così il problema non viene risolto, e questo è capitato a Pighi.
Forse lui avrebbe voluto fare qualcosa di più ma la componente più a sinistra non glielo ha permesso...
Il mio pensiero è che alle prossime amministrative, si giocherà molto sulla sopportazione del modenese sul fronte dell’immigrazione e sul fronte di questo comune che deve fare cassa per assicurare dei servizi alla comunità fino ad oggi garantiti. Comunque la sinistra può stare tranquilla, il margine di vantaggio che ha sul centro destra è tale che anche questa volta vincerà le elezioni.

Concludo ricordando il matrimonio tra il Principe Aimone di Savoia e la Principessa Olga di Grecia, matrimonio discreto e sobrio in tempi di ristrettezza. Altra classe in confronto del cugino Emanuele Filiberto che non sa proprio stare al suo posto e che è riuscito ha rimediare una pessima figura nello spettacolo “Le Debuttanti”. Dico questo perché in tempi moderni come i nostri dove non si fa che elogiare matrimoni fra reali e borghesi, un ritorno all’antico non guasta.

Chiudo come al solito, aspettiamo uno Zar che ci liberi da tutto questo.

 

 
 
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