Manifesto Donne per la Salvezza
Half Of It

Idee per una ripartenza alla pari Domenica 31 gennaio 2021

a cura di Davide Rossello

All’appuntamento per il progetto “Donne per la salvezza” promosso da #HalfOfIt dal titolo “Nuove infrastrutture per la parità di genere”, la campagna perché le donne siano al centro dell’agenda politica del Paese e il cuore del cambiamento in Europa.
Per un Next Generation Eu che spinga l’occupazione femminile e costruisca nuove infrastrutture sociali perché le donne siano sinonimo di crescita strumento essenziale nella lotta alla povertà, precondizione allo sviluppo equo e sostenibile, motore del rilancio del Paese, sono stati tenuti 6 appuntamenti pubblici in live streaming, 150 voci e volti del mondo dell’associazionismo, dell’accademia, della cultura, della politica, dei sindacati, delle aziende. Un documento manifesto per una ripartenza alla pari, intelligenza collettiva a servizio del Paese per riforme immediate grazie agli strumenti europei e proposte per guidare e governare le grandi trasformazioni di oggi e di domani. Un “esercito” di donne per salvare il Paese, la forza delle donne per costruire l’Europa.
Un grande numero di associazioni, fra le quali Progetto Donne e Futuro, di libere professioniste, esperte e accademiche, fra le quali il  Board di Fuori Quota [foto] hanno messo da parte le singole diversità per affrontare un progetto comune, quello della stesura di un documento contenente proposte concrete per cambiare concretamente le cose.
Tanto più incredibile in epoca di pandemia, con i contatti contingentati, l’impossibilità di radunarsi, la difficoltà a gestire confronti a distanza. È nato dalle donne il manifesto per il Recovery da presentare al Governo: le idee del gruppo “Half of it, donne per la salvezza”. Il lockdown è stata un’occasione di scambio sulle difficoltà crescenti nella famiglia, nel lavoro, nella gestione dei rapporti. una somma di micro-reti ha dato vita a un progetto con la volontà e la capacità di mettere a disposizione conoscenze e talenti da parte delle singole associazioni e persone.


Il quinto appuntamento del ciclo «Donne per la salvezza - Half of it si è tenuto il 31 gennaio 2021.
Introduzione: Valeria Manieri, Co-founder Le Contemporanee, e Vito Borrelli, Vice capo della Rappresentanza della Commissione europea in Italia.
Domande aperte: Cosa non ha funzionato a livello istituzionale negli ultimi decenni per combattere le discriminazioni di genere?; Quali riforme hanno veramente scardinato gli stereotipi?; Come cogliere occasione del Next generation Eu?; Come misurare l’efficacia delle scelte politiche? Valutazione ex ante ed ex post delle politiche pubbliche: Quali presidi istituzionali esistono e quali creare?;
È possibile una ve-ra e propria autorità garante contro le discriminazioni di genere?
Hanno partecipato, fra le altre: Antonia Carparelli, consigliera per gli affari economici della Commissione europea in Italia, Emma Bonino, Senatrice, Susanna Carnusso, responsabile politiche di genere CGIL, Marta Dassù, Senior Advisor European Affairs The Aspen Institute, Valeria Fedeli, Senatrice, Alfonso Celotto, Professore Ordinario di Diritto costituzionale Università Roma Tre, Giovanna Badalassi, Ladynomics, esperta di valutazione di impatto delle politiche pubbliche, Aline Permisi, esperta di valutazione di impatto, Mef, Rosanna Oliva, Rete per la parità. Flavia Fratello, giornalista La7, Maria Latella, giornalista, Flavia Perina, giornalista, Beatrice Covassi, Minister Counsellor at European External Action Service, Cristina Rossello.

 

RECOVERY, ROSSELLO (FI): NON BASTA 10% INVESTIMENTI MIRATI PER
OCCUPAZIONE FEMMINILE


“Non è una sorpresa il risultato della fles-sione complessiva dei posti di lavoro pubblicati dall’Istat che vede diminuito ulteriormente il tasso di occupazione delle donne. Il fenomeno, ampiamente commentato in questi dieci giorni come se il trend fosse nuovo, è da anni sul tavolo, aggravato dalla pandemia, e se ne è dibattuto a lungo. Fino ad ora però le non poche proposte governative sugli interventi più opportuni per contrastare il fenomeno sono parziali e di corto raggio. Anche miopi. Smetterei di parlare di interventi ‘a favore delle donne’ e li contestualizzerei in qualcosa di più ampio orientandoli come in effetti sono: ‘a favore dell’economia’. Ci si ostina inoltre a tenere l’attenzione sul passato e a osannare le poche, necessarie (e francamente dovute e per niente straordinarie), risposte del Parlamento alle tematiche di genere, ma non si può ‘fare vetrina’ con i soliti temi celebrativi. Adesso ci vuole ben altro: occorre una visione strategica con una prospettiva di ampio respiro. Non più dunque provvedimenti a singhiozzo o a termine, che servono soltanto ad aumentare il ‘debito cattivo’, ma pianificazione programmi e opportunità Next Generation Eu. Il sospetto è che chi ne parla faccia proclami, ma non sappia mettere in pratica e questo dipende anche da curricula e preparazioni inadeguate, non maturate sul campo. Si toccano temi importanti che hanno effetti sull’incredibile spreco di risorse e di talenti nel Paese e bisognerebbe fare autocritica guardando, con umiltà e fiducia, a chi sa e può fare. Può realmente esserci un’opportunità adesso con chi deve condurre l’aratro e solcare il terreno? Sì.
È tempo di abbandonare i soliti cliché e di lavorare sodo dando gli strumenti per agire, con deleghe e funzioni chiave, a chi ne è effettivamente all’altezza. Va chiesto che una quota percentuale significativa del Recovery Plan sia mirata allo sviluppo dell’occupazione femminile. Le analisi per sapere quali strumenti attivare, sia in termini di infrastrutture sociali che in termini di fiscalizzazione e contribuzione agevolata per una effettiva crescita, nonché una distribuzione migliore dei tempi di lavoro e dei congedi parentali per una piena integrazione dei ruoli genitoriali spingono ad una operazione trasversale nella quale intervengano riforme adeguate per le lavoratrici autonome e le imprenditrici e non soltanto per dipendenti e manager. Occorrono ad esempio misure che potenzino strutture sanitarie e welfare di prossimità per anziani e persone con disabilità, in modo che da un lato si proceda per colmare le disuguaglianze sociali e dall’altro si alleggerisca il carico gravante sul ruolo di cura affidato alle donne, idee riunite ad esempio nel manifesto ‘Donne per la salvezza’ di Half of it. Gli interventi finanziati attraverso il Piano devono favorire un’interazione virtuosa fra livelli istituzionali interessati e il Terzo settore. Le misure del Piano sull’imprenditoria femminile e sul potenziamento delle infrastrutture sociali devono inoltre compiere il salto di qualità necessario per eliminare la cosiddetta ‘segregazione di genere’ e occorre una consapevolezza culturale diversa. Questo ci si attende dalle grandi opportunità in arrivo”. Lo afferma in una nota Cristina Rossello, deputata di Forza Italia.

 
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