Signora Javarone, che tipo di associazione è quella degli Amici della Lirica di Milano di cui lei è la presidente?
“La nostra è una associazione no profit, apolitica e molto dinamica. Tutte le nostre attività hanno una finalità benefica ed è stata fondata nel 1974 da un gruppo di appassionati melomani. La prima presidente fu il soprano Mafalda Favero, seguirono la grande Renata Tebaldi e Giulietta Simionato. Ogni mese organizzo un evento benefico come cene di gala, incontri culturali, mostre etc per i soci, ma anche aperti, come adesione, agli amici dei soci. In oltre venti anni di attività abbiamo aiutato numerose associazioni, enti, ospedali in Italia e all’estero tra cui il Pio Albergo Trivulzio, l’unità di oncologia pediatrica della Fondazione IRRCS - Istituto Nazionale dei Tumori, l’ospedale dei bambini Berta Calderon de Managua in Nicaragua, i carcerati di San Vittore, il reparto pediatrico “spina bifida” dell’Ospedale Niguarda di Milano con l’aiuto della farmaceutica ALK-Abellò, i progetti di ricerca del professor Guido Raffaele Strada, Direttore dell’U. O. Unità di Urologia presso l’Azienda ospedaliera di Monza, professore presso l’Università degli Studi di Milano e Presidente dell’Associazione Gianluca Strada per la terapia delle patologie uro-andrologiche, la diffusione della cultura delle prevenzione sui tumori, l’associazione City Angels”.
Ha nominato i City Angels, associazione di cui lei ha accettato di essere madrina: di che cosa si tratta?
“È un’associazione di volontari di strada che operano in situazioni d’emergenza, aiutano i più deboli sulla strada, senzatetto, tossicomani, vittime della violenza. È un’associazione multirazziale, multietnica e multireligiosa, con Angeli da tutto il mondo che lavorano in armonia per il bene della loro città, età media 20-40 anni. L’Angelo più anziano ha oltre settant’anni! È stata fondata nel 1995 a Milano da Mario Furlan, giornalista e docente universitario che vi si dedica 24 ore su 24. Tra le loro iniziative concrete c’è la struttura denominata Casa Silvana, una casa-famiglia d’emergenza che si trova in via Esterle a Milano. Inaugurata dal sindaco Letizia Moratti il 17 maggio 2007, è l’unico luogo in cui i senzatetto possono accedere a qualunque ora della notte, portandovi anche i loro animali: è un centro d’accoglienza rivolto innanzitutto a donne e mamme con bambini, le creature più deboli e più bisognose d’aiuto. Per questa associazione sono impegnata nella raccolta dei fondi”.
Oltre a essere presidente di un’importante associazione dedicata alla lirica si esercita personalmente nel bel canto… Come è nata la passione?
“La musica è la vera lingua universale e quasi è una piacevole coincidenza, forse, il fatto che il 2008, anno europeo del dialogo interculturale, sia anche l’anno in cui ho deciso di coronare uno dei miei sogni più ambiti: cantare per la prima volta in pubblico un’aria lirica. La musica mi porta a dare valore al tempo. L’amore per la lirica mi è stato trasmesso in famiglia dalla mia nonna materna, valente soprano. Fin da bambina ascoltavo la lirica alla radio, dal grammofono e poi dal vivo a La Scala, le arie struggenti di Manrico e i sospiri di Violetta in compagnia di mia nonna. La mia è una vocazione, un impegno continuo, anche faticoso, che porto avanti in prima persona anche per far conoscere le nuove leve. Organizziamo concerti, convegni, presentazioni di novità editoriali, premi ad artisti meritevoli. Di recente sono stata anche nella giuria di un premio internazionale per la lirica che prevedeva per i vincitori delle scritture in teatro”.
Che tipo di serate organizza?
“Nelle mie cene di gala, nei miei eventi, creo empatia, simpatia, nascono legami anche di amore, di amicizia profonda, accolgo i miei ospiti, dal primo all’ultimo, come protagonisti. Forse è per questo che si sentono a loro agio anche persone di età diverse. Nelle mie iniziative nascono sinergie, i soci aumentano, frequentano con assiduità le mie serate e se le ricordano volentieri: le sentono loro, sanno che controllo dove vanno i fondi raccolti, che sono disponibile a dare voce a chi ho scoperto e ritengo sia valido come ente, anche se conosciuto a pochi, o a progetti particolari, solidali, autentici. Nelle serate di gala si sono alternati grandi artisti, ma anche importanti personaggi della politica e dello spettacolo italiani e internazionali, la lista è lunghissima, difficile citarne alcuni senza offenderne altri… da Valentina Cortese alla magica Carla Fracci, personaggi della moda, grandi stilisti, famosi fotografi come Bob Krieger, ballerini famosi tra cui Roberto Bolle, musicisti di fama come Riccardo Muti, super manager quali Michele Perini, Elio Catania, Mario Boselli, politici di varie estrazioni (l’associazione Amici della Lirica è super partes) quali Bossi, Veltroni, Andreotti, Gorbaciov, Cofferati, Casini, esponenti di spicco per interventi umanitari internazionali. Sono molto lieta di aver di recente avviato un accordo di partnership anche con Profilo Donna. Sono sicura che sarà utile per allargare la cerchia di rapporti tra donne di qualità”.
Quale è il segreto per la riuscita di questi eventi ?
“Occorre avere esperienza, intuito. Con il tempo ho acquisito la capacità di avere pazienza con le persone, ho imparato a saper mantenere la calma anche quando ci sono imprevisti, cosa che accade quasi sempre visto che le mie serate hanno una media di oltre 350 ospiti. È fondamentale percepire l’atmosfera e pianificare ogni minimo particolare, sviluppare un buon grado di sensibilità per poter assortire bene gli ospiti ai tavoli, gestire al meglio i tempi delle presentazioni, il ritmo delle singole serate che di solito si snodano in momenti differenziati quali l’aperitivo musicale in piedi, la cena plassé, una sfilata breve, a volte anche una lotteria con vendita di biglietti durante la cena e consegna di pochi ma significativi premi per i benefattori, danza e musica costanti per far gioire i presenti e donare il relax dovuto agli intervenuti. È come essere un direttore d’orchestra. Mi ritengo una persona fortunata e il tempo che dedico a questi eventi è ben speso: investo sul futuro, sui progetti a favore del prossimo, sulla mia convinzione che l’animo umano è poliedrico e va bene indirizzato, occorre creare momenti di amicizia vera, costruire assieme progetti che rimangono e crescono. Bisogna sapersi reinventare, darsi energia, accettare sempre nuove sfide, puntare sui giovani, rimanere anche un po’ fanciulleschi per essere freschi verso la difficoltà quotidiana, il grigiore che può intristire a volte ma che va combattuto. Non adagiarsi mai. Le mie socie sono attive, realizzate o in carriera, dedicano quanto possono a iniziative benefiche al mio fianco. Ho preso parte spesso anche all’organizzazione di pranzi e alla distribuzione di cibo negli ospizi o in altri locali come ristoranti per gli anziani che rimangono soli a Milano durante le feste di Natale”.
Quali sono le persone che l’hanno aiutata di più a costruire quello che ha costruito?
“Senza l’appoggio del mio adorato marito non avrei potuto realizzare tante iniziative, è sempre al mio fianco, con un aiuto morale ed economico, è un uomo di successo, molto impegnato, ingegnere petrolifero, e come me nelle sue passioni si impegna a fondo, tanto è vero che la sua passione per i cavalli lo ha portato a diventare Presidente della NBHA - Italy ovvero National Barrel Horse Association Italy che è la filiale italiana della NBHA americana con sede ad Augusta, Georgia. Mio figlio Francesco è aperto come me alle esperienze internazionali e si è appena laureato a pieni voti alla Bocconi in “Marketing Management”. Mia figlia Manuela vive a Milano e mi ha donato una nipotina, Martina, che è il mio sole con la sua grazia e simpatia, alla quale dedico volentieri molti pomeriggi”.
Tra i personaggi che frequenta nel jet-set, ce ne sono alcuni con cui ha un rapporto speciale?
“Ho un feeling speciale con persone di fama che sanno essere veri nei rapporti interpersonali. Ad esempio, per la moda adoro Lorenzo Riva di cui prediligo il taglio e che ha saputo disegnare per me abiti unici, indimenticabili che ho indossato come testimonial a diverse Prime della Scala. Tra i fotografi sono affezionata sinceramente a Bob Krieger e Cristina Pica che con l’obiettivo riescono a tirarti fuori il cuore e l’anima. I gioielli poi sono una vera fonte di appagamento per me e trovo che il gioielliere Fulvio Maria Scavia sia un vero artista, ho indossato dei pezzi unici, meravigliose vere opere d’arte che sanno dare luce e quasi una bellezza melodica a chi li indossa”.
Quali sono come persona i suoi valori principali?
“Bisogna volersi bene come Persona e il Ben-Essere viene di conseguenza. Il piacere delle piccole cose aiuta ogni giorno e il non provare mai invidia, il darsi sempre un obiettivo, avere coraggio, osare rimanendo umili nell’animo, saper ascoltare, non perdere mai la capacità di rimanere con i piedi per terra, essere attente a percepire i particolari sia delle persone che degli ambienti che si frequentano e avere le antenne per capire, riconoscere i segnali che vista e udito soprattutto sanno trasmetterci, avere fede e trasparenza per poter salire al momento giusto e al posto giusto ogni lieve e utile gradino che il destino ci offre per trovare la nostra strada e la realizzazione della vera dimensione umana”.