Cristina Elizabeth Pérez

Cecilia Gasdia

Cristina Elizabeth Pérez, argentina di nascita e italiana di origine, è Amministratore Delegato e Presidente di Pagani SpA e, dal 2017, è anche Supervisor del Museo Horacio Pagani. Imprenditrice, moglie e madre di due figli, ha contribuito alla nascita e partecipa attivamente allo sviluppo dell’azienda che quest’anno festeggia i 25 anni; divenuta una delle realtà più interessanti del mercato automotive di lusso, presente con una rete di dealership in tutto il mondo e un tasso di crescita annua sbalorditivo. L’esperienza imprenditoriale trentennale, sempre a fianco del marito Horacio Pagani, l’ha portata a specializzarsi nel settore Amministrazione e Acquisti prima di arrivare al ruolo ricoperto attualmente, sapendo coniugare lavoro e famiglia non senza rinunce e sacrifici. Cristina Bicciocchi, ricordando il conferimento al marito della laurea honoris causa in Ingegneria del Veicolo dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha chiesto a Cristina Perez di raccontare come ha vissuto e come vive il suo ruolo di moglie e madre oltre che di imprenditrice in un contesto che la vede protagonista sia in famiglia che in azienda.
“Questa splendida avventura è iniziata oltre quarant’anni fa quando decisi di condividere il sogno di mio marito Horacio Pagani, che era quello di creare le auto più belle del mondo che portassero il suo nome, qui nella Motor Valley. Era un desiderio talmente forte, una visione così intensa, che mi convinse ad attraversare l’Oceano per venire in Italia. L’Emilia Romagna mi ha accolta a braccia aperte e mi sono trovata subito bene grazie anche alle mie origini italiane. Il mio coinvolgimento in azienda è iniziato dalla base, occupandomi delle attività amministrative fino a ricoprire ruoli più importanti. Fin dall’inizio la nostra azienda ha puntato sulla tecnologia dei materiali compositi avanzati, quelli utilizzati nella Formula 1 e nelle applicazioni aeronautiche adattandoli alle automobili. Era una scommessa che però ci ha premiati e ora siamo onorati di fare parte di un network di aziende conosciute in tutto il mondo”.

Un marito con una visione geniale e una nuova vita lontana da casa: una scommessa a tutto tondo, che avete superato brillantemente...Ci racconti come è andata. 

 Da quando ho conosciuto mio marito sono entrata nel suo magico mondo, pieno di passione e forza. Il suo sogno era così affascinante e coinvolgente che non ho avuto dubbi ad attraversare l’oceano per inseguirlo insieme a lui. Nonostante avessimo saputo prima di sposarci che il lavoro che gli avevano promesso in Lamborghini era a rischio a causa della crisi nell’industria degli anni 90, abbiamo deciso di viaggiare lo stesso in Italia. Eravamo giovani e determinati. Con molta dedizione e costanza tutto si è sistemato, ma Horacio ha dovuto ripartire da zero, nonostante gli studi fatti in Argentina, lavorando in Lamborghini come operaio di terzo livello, ma ci è voluto poco tempo perché le sue capacità emergessero e cominciasse a farsi strada nella sua mente il pensiero che la tecnologia dei materiali compositi sarebbe stato il futuro dell’industria delle auto super sportive. La Motor Valley, la Terra dei Motori, era senza dubbio un terreno fertile per realizzare i suoi sogni. E io ho cercato di appoggiarlo e di aiutarlo fin dall’inizio di questa avventura occupandomi delle traduzioni tecniche, dell’archivio di articoli di design e di altre attività che mi hanno permesso di imparare tanto. Quando Horacio ha fondato l’impresa familiare, sono passata ad occuparmi di amministrazione e acquisti, anche se in realtà eravamo un piccolo team, perciò, ero in realtà una tutto fare! Intanto, piano piano, la hypercar che mio marito sognava da bambino prendeva forma con la forza travolgente del vento. E proprio a un vento è dedicato il nome di Zonda, la prima auto Pagani.

Quale pensa sia stata la scintilla che ha lanciato il vostro brand nell’Olimpo delle auto di lusso?

Penso che Zonda, la nostra prima vettura, sia nata con una forma affascinante e senza tempo che emozionava molto solo a guardarla. E poi l’uso dei materiali compositi aggiungeva un concetto di alta tecnologia e performance. Era aerodinamica e leggera, resistente e sicura. Inoltre, il supporto di Mercedes Benz AMG per i motori ad alte prestazioni e di tanti altri fornitori di alto livello ha donato qualità al progetto e ha permesso ai clienti di potersi fidare di un marchio allora sconosciuto. La scelta di presentare la nostra prima hypercar già omologata al Salone di Ginevra nel 1999 si è rivelato un passo molto importante, un traguardo molto sfidante per un piccolo costruttore come era Pagani. Gli appassionati di tutto il mondo hanno apprezzato fin da subito l’artigianalità con la quale veniva realizzata e l’alto livello di personalizzazione. Capivano che stavano ordinando un “vestito su misura” unico e molto esclusivo. Tutti gli altri modelli, Huayra e Utopia, sono stati costruiti con la stessa cura maniacale nei dettagli cercando di migliorare sempre di più la qualità e le prestazioni senza mai tralasciare l’esclusività.

Avete festeggiato da poco i 25 anni di attività, un traguardo eccezionale che è stato celebrato con tre giorni di iniziative pubbliche e private nel cuore della città di Modena.

È stato molto emozionante poter festeggiare questo importante traguardo nella città che ci ha accolto e che tanto ci ha dato in questi 25 anni di storia. Il bellissimo Salone d’Onore del Palazzo Ducale è stato la location ideale per la cena di gala che ha riunito clienti, partners e collaboratori. Un suggestivo spettacolo di mapping sulla facciata dell’Accademia Militare ha percorso la nostra storia concludendosi con i nomi di tutti i dipendenti perché ognuno di loro ha contribuito al raggiungimento dei nostri importanti traguardi. La serata è stata presentata da Nick The Nightfly, voce nota di Radio Monte Carlo. Ospite molto apprezzato l’artista Mario Biondi che ha curato il brano jazz dedicato all’anniversario “Heart, hands & passion” ispirato ad alcuni brani composti da un giovane Horacio Pagani ed eseguita dalla Verdi Jazz Orchestra di Milano.

L’esposizione più significativa è stata quella in Piazza Roma dove avete messo in mostra 25 modelli di auto fuori classe che hanno segnato la storia dell’azienda

Ogni modello esposto, dalla Zonda alla Huayra nelle diverse versioni fino alla nuova nata Utopia, hanno suscitato emozioni e meraviglia tra i visitatori che hanno potuto vedere, qualcuno forse per la prima volta, questi magnifici oggetti da vicino apprezzandone tutti i dettagli.

Ad oggi chi sono i maggiori estimatori delle vostre auto?

Da sempre gli Stati Uniti rappresentano un mercato molto importante per la nostra azienda. Comunque, abbiamo dealers e clienti in tutto il mondo: Europa, Asia Pacifico e Medio Oriente. I clienti sono il nostro più grande patrimonio. Ci rende molto orgogliosi essere riusciti ad instaurare un dialogo diretto con loro e imparare dalle loro esperienze. Credo si sentano come fossero in famiglia.

Lo abbiamo rimarcato più volte quanto sia importante e difficile rivestire contemporaneamente il ruolo di moglie e madre e quello di AD e presidente dell’azienda di famiglia. Quali sono stati i passaggi più impegnativi della sua carriera?

Molte delle capacità che ho acquisito nel tempo mi sono state trasmesse da mio marito e dal nostro team. Sono cresciuta professionalmente in modo graduale cercando di assorbire da chi avevo accanto e di soddisfare le esigenze che man mano nascevano in azienda. Mi sono dedicata per molti anni al reparto acquisti impegnandomi nelle trattative commerciali con i fornitori e cercando di mantenere la qualità delle forniture e il rispetto delle tempistiche di consegna dei materiali. Ho concluso quel periodo occupandomi degli acquisti del reparto Ricerca & Sviluppo dove le esigenze erano ancora più impegnative. Credo sia stato il mio periodo più sfidante che richiedeva concentrazione, duro lavoro e continui aggiornamenti. Assieme ai miei colleghi abbiamo sempre cercato di mantenere un buon rapporto con fornitori e partners e credo sia stata la chiave dell’ottima collaborazione che continua nel tempo.

 Oggi anche i vostri figli sono parte integrante della Pagani Automobili. Che visione avete del futuro dell’azienda?

 I nostri figli sono due stelle che illuminano le nostre giornate da quando sono nati. Sono cresciuti tra modelli e disegni in un ambiente artistico e tecnico che gli ha stimolati fin dalla loro infanzia. Sono felice che abbiano deciso autonomamente i loro percorsi di studi che li hanno portati qui a lavorare con noi. Leonardo, il primogenito, ha sempre avuto innate capacità tecniche e creative. Da piccolo sapeva persino programmare e controllare l’autoclave. Christopher, invece, ha doti più commerciali e di marketing. Entrambi hanno sempre lavorato durante i periodi estivi in Pagani Automobili rivestendo molti ruoli che nel tempo si sono rivelati preziosi per entrare a far parte attiva dell’azienda. Oggi Leonardo è un designer, è stato lui a creare il progetto della nuova sede e si sta occupando di altri progetti immobiliari. Collabora anche con il team dei Progetti speciali e con Pagani Arte. Christopher ha studiato Economia e Marketing. Ha lavorato diversi anni in Pagani Automobili America e da poco ha assunto il ruolo di Direttore Marketing. Entrambi lavorano con un grande senso di responsabilità e un grande impegno: questo mi rende felice ed orgogliosa e vedo per loro un futuro di continua crescita in azienda alla quale sapranno dare un contributo sempre più prezioso.

 
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