Sul sofà di Chicca c'è:
Jill Morris
(PPD 2018)

di Cristina Bicciocchi
foto di Thomas Toti

GIUSEPPINA VERSACE

S.E. Jill Morris CMG Ambasciatore Regno Unito in Italia. È stata nominata Ambasciatore britannico presso la Repubblica Italiana e Ambasciatore non residente presso la Repubblica di San Marino. Jill Morris ha preso il posto di Christopher Prentice CMG, al suo ultimo incarico nel corpo diplomatico britannico, nel mese di luglio 2016. La sua carriera diplomatica inizia nel 1999/2000 con il ruolo di Funzionario del Dipartimento per le Nazioni Unite, Foreign & Commonwealth Office e prosegue con altri incarichi tra cui quello di Secondo Segretario a Nicosia e Funzionario per le relazioni esterne e Consigliere della Rappresentanza britannica presso l’Unione europea a Bruxelles fino al 2008. Dopodichè viene nominata Capo Dipartimento della Strategia Consolare, Foreign & Commonwealth Office fino al 2010, Capo Dipartimento Anti-proliferazione, Foreign & Commonwealth Office nel 2011 e successivamente Direttrice del Dipartimento Affari Europei, Foreign & Commonwealth Office dal 2012 al 2015. L’Ambasciatore rappresenta Sua Maestà La Regina ed il governo del Regno Unito nel Paese in cui ha tale ruolo. L’Ambasciatore è responsabile del lavoro dell’Ambasciata e dei Consolati, incluso il lavoro politico, commerciale e di sostegno all’economia, la comunicazione ed i rapporti culturali ed i servizi consolari. L’Ambasciatore Jill Morris CMG è Madrina di Progetto Donne e Futuro e nel 2018 Le è stato conferito il Premio Internazionale Profilo Donna.

Complimenti a S.E. Jill Morris per il suo prestigioso incarico e per essere la prima donna che ricopre questo importante ruolo diplomatico.
Un grande onore che sicuramente si affianca a una grande responsabilità ed impegno...
Per me è un grande onore rappresentare il mio Paese in Italia. Gia’ prima di arrivare ero consapevole della passione dei miei connazionali per l’Italia, ma  ho potuto toccare con mano quanto questo affetto sia reciproco: i rapporti tra i nostri paesi sono strettissimi, in ogni campo, ed è proprio il mio compito quello di espanderli e fortificarli ulteriormente. Questo è ancora più importante in un momento storico così significativo per le scelte del mio Paese. Per fortuna, i legami tra Regno Unito e Italia sono sempre più stretti, come dimostra un recente studio che abbiamo commissionato a SWG: con 700 mila italiani nel Regno Unito, l’attrattività del nostro paese continua ad aumentare e siamo orgogliosi di ospitare tanti talenti del Belpaese.

Quali sono quindi brevemente le nuove direttive rispetto alla Brexit che riguardano in particolare i rapporti con L’Italia?
Regno Unito ed Unione europea hanno recentemente elaborato un nuovo accordo per la Brexit, a cui è seguita un’estensione della scadenza al 31 gennaio 2020 e nuove elezioni, che si terranno il 12 dicembre. Si prospettano diversi possibili scenari di Brexit, ma posso affermare senza alcun dubbio che il Regno Unito continuerà ad accogliere a braccia aperte turisti, studenti e lavoratori italiani. I nostri paesi continueranno ad avere un legame forte e a collaborare sulle molte priorità condivise.  

Queste novità non cambiano però il Suo impegno a favore delle donne a livello internazionale. Come apripista nell’ambito diplomatico, in prima persona crede fermamente nel valore delle donne e sappiamo che ha messo in campo varie iniziative...
Da quando, nel luglio 2016, sono diventata il primo Ambasciatore britannico “donna” in Italia mi sono posta l’obiettivo di promuovere attivamente la diversita’, in tutte le sue forme. Infatti, una delle prime cose che ho fatto è stata creare un gruppo di lavoro all’interno dell’Ambasciata per approfondire insieme il tema della parità di genere. Con la mia squadra stiamo portando avanti un programma di tavole rotonde, seminari e incontri focalizzato sulle professioni che sono tradizionalmente appannaggio dell’universo maschile. Abbiamo chiamato questi eventi “Women in...” e abbiamo gia’ organizzato, tra gli altri, Women in Finance, Women in Politics, Women in Law, Women in Defence and Security, e più recentemente Women in Tech e Women in Engineering.
Lo scopo di queste iniziative è mettere a confronto diverse esperienze e storie di successo e trarne insegnamenti e ispirazione per le generazioni future. Sono molte le donne che, nonostante gli ostacoli,  sono esempi di eccellenza in professioni che sono considerate tradizionalmente maschili. Da questi modelli vogliamo trarre ispirazione e il nostro obiettivo è quello di amplificarne la voce. Gli episodi di discriminazione sul posto di lavoro sono ancora sfortunatamente all’ordine del giorno ed è arrivato il momento della “tolleranza zero”.

Nel Suo ambito istituzionale come viene vissuto il tema legato alle pari opportuntità e all’emancipazione femminile?
Ritengo di essere fortunata perchè lavoro in un’organizzazione che offre grandi opportunità alle donne ed è all’avanguardia nell’emancipazione femminile. Basti dire che in Italia le cinque cariche più alte dell’Ambasciata di Roma e del Consolato di Milano sono tutte ricoperte da donne. Nell’FCO abbiamo un team per la diversità e l’inclusività che si assicura che tutte le politiche e le procedure interne rispettino questi due principi. Esiste anche un network di donne (e uomini) chiamato FCO Women, impegnati nel garantire uguaglianza di genere a tutti i livelli dell’organizzazione. Al di là dell’emancipazione fem-
minile, ritengo che il tema delle pari opportunità non possa prescindere da considerazioni che coinvolgano anche altri gruppi della società. L’inclusione e la diversità sono la chiave di un’amministrazione pubblica che sappia brillare e premiare. Sebbene i progressi fatti sino ad ora siano molti, c’è ancora molto da fare per garantire un trattamento equo per tutti a prescindere dalle differenze di etnia, disabilità, genere o orientamento sessuale. E il FCO è in prima linea su questi fronti.

Quali sono le doti che ha messo in campo per essere scelta direttamente da Sua Maestà la Regina d’Inghilterra per un incarico così prestigioso e qual è il Suo rapporto con la Casa Reale?
Il sistema del Foreign & Commonwealth Office si basa su meritocrazia e pari opportunità. Dall’ispezione del 2018 sulla cultura all’interno dell’FCO emerge che la nostra organizzazione incoraggia l’inclusività, promuove un clima di creatività e intraprendenza e condanna ogni forma di discriminazione. Per quanto riguarda il mio rapporto con la Casa Reale, ricordo con piacere la visita in Italia nel 2017 delle Loro Altezze Reali il Principe Carlo e la Duchessa di Cornovaglia. Durante i sei giorni trascorsi in Italia, dalle Valli del Veneto, a Napoli, passando per Firenze, Amatrice, Roma ed il Vaticano, Le Loro Altezze Reali sono state accolte con grande calore e amicizia, a dimonstrazione del grandissimo affetto che lega i nostri due paesi. È stata una settimana straordinaria che non dimenticherò mai.

Dopo tre anni in Italia; che idea si è fatta degli italiani e quali sono le cose che preferisce del nostro Paese?
Questo mio incarico in Italia si è rivelato fantastico, al di sopra delle migliori aspettative che io potessi avere: ho ricevuto ovunque un caloroso benvenuto. L’Italia è un paese che mi ha sempre affascinato, ma ora ho imparato veramente ad amare il Belpaese. Ne amo anche la lingua, che ho imparato da zero, prima presso la scuola di lingue del Ministero degli Esteri a Londra e poi a Siena per 6 settimane per una full immersion con una famiglia italiana e andando ogni giorno a scuola: la scuola Dante Alighieri. Si parla tanto delle diversità regionali dell’Italia, ma le ho potute apprezzare davvero solo stando qui.
Basta una mezz’ora di treno per trovare nuove ricette, un accento diverso e un senso di identità locale. L’orgoglio mostrato per queste identità locali è una delle caratteristiche che più apprezzo del paese.

La ringraziamo per il Suo tempo e disponibilità e ci auguriamo che i futuri rapporti tra i nostri Paesi siano sempre proficui e solidali.
È un auspicio che sicuramente condividiamo, e per il quale i nostri due governi sono impegnati a lavorare intensamente ai massimi livelli. Un esempio della eccellente cooperazione tra Italia e Regno Unito è il comune impegno contro i cambiamenti climatici, impegno che si è concretizzato con l’accordo tra i nostri due governi per l’organizzazione congiunta della conferenza sul clima COP26 del prossimo anno, che vedrà il summit di Glasgow preceduto da alcuni eventi preparatori in Italia, tra cui uno molto importante sui giovani e le sfide del clima. Per non parlare della Stagione Culturale UK-Italia 2020, che stiamo elaborando con il British Council, l’Ente Culturale britannico in Italia, volta alla promozione degli scambi internazionali e alla diffusione della creatività britannica nel mondo, con un’attenzione particolare ad innovazione e impatto sociale dell’Arte. “Being Present” (=esserci) sarà il filo conduttore della Stagione, che si intensificherà in autunno, mostrando un carattere innovativo ed inclusivo, al fine di promuovere il messaggio che la cultura è, davvero, di tutti. Al centro del programma avremo un fitto susseguirsi di mostre, eventi, dibattiti e mostre in molte regioni e città italiane. Non dico altro in quanto faremo un lancio ufficiale a inizio 2020 – ma sono davvero fiera ed orgogliosa che il mio Paese parteciperà a questa nuova avventura culturale e bilaterale con questo, vostro, meraviglioso Bel Paese.

 
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