SUL SOFA' DI CHICCA C'E':
Maria Mihajlovna Kopieva (PPD '09)

Al Museo Russo di Pietroburgo dal 26 maggio al 6 giugno si svolgerà il festival internazionale "I Giardini Imperiali di Russia", una grandiosa mostra-concorso di giardini ricreati nello stile dei secoli passati. Quest'anno il tema sarà "Il Mezzogiorno Italiano" e Maria Mihajlovna Kopieva, premiata da Profilo Donna nel 2009, è componente del Board di questa manifestazione conosciuta in tutto il mondo. Un ruolo in linea con la sua passione per l'arte e il design. Maria Kopieva è, infatti, anche presidente della Fondazione Art Linija e si occupa a tempo pieno della valorizzazione e divulgazione delle Arti nazionali, anche sostenendo i giovani di talento. È componente del Board of Trustees della Royal Drawing School patrocinata dal Principe Carlo del Galles, collabora sia per la stampa internazionale che per la stampa periodica di Russia ed è componente dell'Unione dei giornalisti di Russia e della federazione Internazionale dei Giornalisti. Fa parte dell'organizzazione filantropica "Venetian Legacy"∫, della Società degli Amici del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo ed è socia a vita della British Cultural Legacy (Eredità culturale Britannica).

Sheila McKinnon

 


 

 

 

 

 

 

 

Maria Mihajlovna Kopieva, come ha vissuto l’esperienza di Modena in occasione del Premio Profilo Donna conferitole nel 2009?
«Ogni esperienza ha un valore positivo di suo. Il premio non è solo il riconoscimento del lavoro, quanto una conferma che ciò che stai facendo è qualcosa di interessante e di necessario per gli altri. È uno stimolo per il lavoro futuro. Modena è una città notevole e in essa vivono persone notevoli. Tutto ciò che fanno, lo fanno con cuore e con molta professionalità.
La cerimonia di conferimento del premio ne è la conferma. È una festa grandiosa dietro la quale c’è una preparazione colossale. C’è di che imparare. Ho incontrato molte belle persone, ho vissuto momenti indimenticabili sia in teatro che sul palcoscenico; personalmente ho scoperto una città nuova, meravigliosa, ricca di tradizioni e di storia, e, importante, le persone che ho incontrato. Approfittando dell’occasione, in primo luogo vorrei ringraziare la signora Graziella Bertani e l’organizzatrice del premio Cristina Bicciocchi, ma anche Franca Lovino, Rosalba Caffo Dallari, l’architetto Laura Villani, l’Amministrazione Comunale di Modena e lo staff di ProfiloDonna, che si sono adoperati perché il mio soggiorno a Modena fosse magico e indimenticabile».

Abbiamo appreso del prestigioso riconoscimento Olimp conferitole nel suo Paese a marzo dello scorso anno. Oltre a formularle le nostre congratulazioni siamo curiose del significato che lei assegna a questo premio.
«Il Premio Olimp è un premio televisivo di una popolarissima emittente: Fashion TV. Il suo pubblico sono i giovani. È da essi che dipende il nostro futuro. Ciò che noi oggi investiamo sui giovani ci sarà restituito tra qualche tempo. Uno degli obiettivi della nostra Fondazione Art Linija è l’educazione della gioventù creativa alla crescita della cultura russa in tutto il mondo. Oggi la televisione è il mezzo di comunicazione più efficace e plasma i gusti e i bisogni delle persone; sulle proprie spalle regge il peso dell’enorme responsabilità dei fatti: ecco perché per noi ha assunto un’importanza determinante raccontare agli spettatori quanto di così interessante, di altamente artistico e professionale esiste nella vita culturale del nostro paese».

A che punto è la pubblicazione del suo libro di cucina?
«Il libro su donne meravigliose che al contempo sono state in grado di cucinare in modo squisito è in fase di scrittura, ma non lo ritengo un progetto “immediato”. Le mie eroine non hanno fretta di svelare i propri segreti. Invece mi stanno “premendo” i personaggi delle storie oggetto in un libro di racconti che penso vedrà la luce in estate».

Prima di parlare della creatura a lei più cara, la Fondazione Art Linija, sapendola attiva in molti settori soprattutto nella sua veste di componente di board di prestigiosi contesti internazionali, ci può raccontare qualche particolare dell’ultima edizione del Festival “I Giardini Imperiali di Russia”?
«Alla scorsa edizione del Festival I Giardini Imperiali di Russia di Pietroburgo dalla Francia sono giunte due celebrità, due meravigliose rose. Una porta il nome del grande poeta russo Aleksandr Puškin, l’altra il nome dell’eroe di un racconto, Il Piccolo Principe, pensato da quel meraviglioso scrittore che è Saint-Exupéry. Le rose si sono incontrate all’apertura del Festival e sono rimaste a vivere per sempre nel Giardino Mihajlovskij: lilla chiaro “Il Piccolo Principe”, bianca l’Aleksandr Puškin. Di una di questa ho scritto l’intera storia che sarà inserita nel libro di racconti».

Sappiamo bene che in quanto donne anche i progetti “immateriali” e, pertanto anche i sogni, hanno un richiamo oserei dire “fisico”. Qual è stato il periodo di gestazione della Fondazione? Qual è l’impatto della sua attività nel suo Paese?
«La Fondazione Art Linija assomiglia a un bambino piccolo, richiede molta attenzione e molto tempo.
Per ottenere da lui qualcosa che resti è necessario lavorare molto. Ed è ciò che facciamo il direttore artistico, il direttore esecutivo ed io. Abbiamo molti progetti e molte idee a cui cerchiamo di dare vita. È appena terminata una nostra grande mostra al Museo Tsaritsyno.
Per tre mesi le sale hanno ospitato I Bambini del nostro Cortile. I loro genitori sono gli scultori, i pittori e i fotografi di Mosca. I bambini sono i più diversi per taglie per età e per carattere. In mezzo a loro ce n’è di più simpatici e di meno simpatici. Sono così diversi da essere tutti nostri bambini. La mostra ha ottenuto critiche lusinghiere ed è stata apprezzata da un gran numero di visitatori».

Dall’osservazione delle immagini della produzione artistica presentata nei cataloghi e nel materiale informativo delle mostre organizzate dalla Fondazione emerge un forte impegno alla divulgazione della produzione artistica russa. La sua partecipazione a Istituti Internazionali ha per caso aiutato a forgiare l’idea e a dare un indirizzo preciso alla Fondazione da lei presieduta?
«Partecipiamo a diversi progetti internazionali. Poiché la nostra Fondazione sostiene bambini di talento, noi li inviamo per partecipare ai diversi concorsi internazionali. È stato girato da giovani cineoperatori il film I bambini del nostro cortile che parteciperà al festival giovanile di cortometraggi».

La prima mostra organizzata dalla sua Fondazione nell’autunno 2008 e presentata al Museo Russo di Pietroburgo reca un titolo di forte impatto Avanti verso il bronzo. Oltre a rappresetnare una lega metallica che cosa rappresenta il bronzo per Maria Mihajlovna Kopieva?
«Quando ami molto qualcosa vorresti che anche le altre persone possano arrivare a conoscere l’oggetto del tuo amore. Così è successo col bronzo. Vorrei che il maggior numero di persone venissero a sapere quante cose meravigliose esistono intorno a noi; basta solo riuscire a vederle e cercare di comprenderle, dar loro valore, ammirarle e rallegrarsi della bellezza che ci circonda. È necessario educare sia i bambini che gli adulti alla capacità di vedere. Di questo si occupa la nostra Fondazione e le note del pubblico delle nostre mostre dimostrano che siamo sulla strada giusta».

Quest’anno è l’anno della Cultura e della Lingua russa in Italia e della Cultura e della lingua italiana in Russia. Qual è il progetto che vedrà la Fondazione da lei presieduta maggiormente impegnato in questo ambito?
«L’anno della Russia e dell’Italia trova la sua ragione nella storia scritta soprattutto per il festival “I Giardini Imperiali di Russia”».

Un ritratto privato di Marija Mihajlovna Kopieva: moglie appassionata, madre attenta e cittadina attiva. Che cosa rappresenta la famiglia per lei? E l’amore?

«I valori più importanti nella vita per me rimangono la famiglia e il mio amore per le persone a me vicine e care.
Questo amore mi trasmette la forza e il desiderio di lavorare e di dire a tutti: “Amate la vita, i bambini, le persone a voi vicine e sarete felici”».

Traduzione e testo a cura di Graziella Bertani (PPD ‘93)

 
 
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