SUL SOFA' DI CHICCA C'E':
Marina Cicogna (PPD '09)

MARINA CICOGNA È ROMANA DI NASCITA E NIPOTE DEL CONTE VOLPI, CREATORE DEL PORTO DI MARGHERA, DELLA SOCIETÀ ADRIATICA DI ELETTRICITÀ E EX-GOVERNATORE DELLA TRIPOLITANIA, CREATORE NEL 1932 A VENEZIA DEL PRIMO FESTIVAL DEL CINEMA DELLA STORIA. GRAZIE ALLE OPPORTUNITÀ DELLA FAMIGLIA, MARINA CICOGNA GIÀ DA BAMBINA FREQUENTA IL FESTIVAL DI VENEZIA, GLI ATTORI E I PRODUTTORI PROTAGONISTI DEL PANORAMA CINEMATOGRAFICO INTERNAZIONALE E CRESCE TRA LE STAR FINO A DIVENTARE PRODUTTRICE. NEL 1967 AL FESTIVAL DI VENEZIA AVEVA TRE FILM IN CONCORSO, PRODOTTI CON LA EURO INTERNATIONAL FILM DI PROPRIETÀ FAMIGLIARE, TRA CUI "BELLA DI GIORNO" CHE VINSE IL LEONE D'ORO. NEL 1970 IL SUCCESSO DELLE PELLICOLE "INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO" (PREMIO OSCAR) E "LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO" (PALMA D'ORO A CANNES) SEGNA L'INIZIO DELLA SUA LUNGA CARRIERA COME PRODUTTRICE DI FILM ITALIANI E FRANCESI VINCENDO MOLTI PREMI E FESTIVAL. SONO DA ANNOVERARE "TEOREMA", "MIMÌ METALLURGICO", "MEDEA", "C'ERA UNA VOLTA IL WEST", "NELL'ANNO DEL SIGNORE", "IL MEDICO DELLA MUTUA", "FRATELLO SOLE SORELLA LUNA". CON PARAMOUNTH PRODUCE DUE FILM INSIEME A VITTORIO DE SICA, "LO CHIAMEREMO ANDREA" E "LA BREVE VACANZA". NON TROVANDO FINANZIAMENTI PER ALTRE DUE PELLICOLE, DECIDE DI LASCIARE IL CINEMA PER FREQUENTARE, SOPRATTUTTO A NEW YORK, IL MONDO DELLA LETTERATURA, DELL'ARTE, DELLO SPETTACOLO (COME LO "STUDIO 54"). RAPPRESENTA IL CINEMA ITALIANO IN SITUAZIONI ISTITUZIONALI E HA ORGANIZZATO NUMEROSI EVENTI DI PROMOZIONE DEL CINEMA NOSTRANO ALL'ESTERO.

Sheila McKinnon

 




 

 

 

 

 

 

 

Marina Cicogna, il volume “Scritti e Scatti” è nato come catalogo della mostra allestita a Roma nella prestigiosa Villa Medici. Che cosa è racchiuso in questo volume? Com’è nata l’idea?
«L’idea è venuta ad un giornalista francese mio amico, Pierre Pessebin che a Parigi è proprietario dell’affascinante “Galerie du Passage” che propone mostre di ogni tipo, innovative e moderne (recentemente Albini, architetto e disegnatore un po’ dimenticato)».

Dunque a Sua insaputa si è ritrovata anche fotografa recuperando nei cassetti fotografie uniche..
«Fotografa lo ero sopratutto negli anni della giovinezza , prima di diventare produttore cinematografico nel 1966. Le fotografie erano in vecchi album e cassetti e non avevo i negativi, le abbiamo scaricate e recuperate grazie al fotografo modenese Roberto Vacirca, con cui lavoro sempre»..

Sulla copertina di “Scritti e Scatti” c’è una fotografia che la ritrae insieme a Mastroianni, Visconti, Fellini. Di che occasione si tratta?
«1967, Venezia, la prima al Festival del Cinema del film di Visconti: “Lo Straniero” con Mastroianni. Film prodotto da De Laurentis che noi che noi avevamo in distribuzione».

Qual è il percorso narrativo che propone in “Scritti e Scatti”?
«Si tratta di un percorso casuale, basato su amici dell’epoca, famosi e non».

Di quell’epoca rimpiange qualcosa?
«La giovinezza, soprattutto la mia e la speranza che allora avevamo in un futuro più bello e più creativo. Era comunque un’epoca molto più creativa, nel mondo, ma sopratutto in Italia».

Cosa ne pensa della visione culturale italiana attuale?
«Gli italiani sono sempre inventivi, pieni di talento e creatività. Sono però lasciati a sé stessi, non protetti né incoraggiati né sostenuti dal governo che in questo campo, nella cultura intendo dire, è molto carente per non dire quasi totalmente assente».

Qual è per Lei il valore sociale della cinematografia?
«Molto alto, ma ora funzionano solo le commediole di carattere televisivo “usa e getta”. Il valore sociale del cinema odierno è lasciato a pochi e di poco successo con il pubblico…».

Come sono cambiate le logiche della produzione cinematografica?
«Oggi purtroppo vale: “Il guadagno e il non troppo coraggio”.
Stimo comunque dei produttori come Tozzi, Procacci, Tilte Corsi, pochi altri».

 
 
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