di Cristina Bicciocchi
foto di foto di Osvaldo di Pietrantonio
Stilista di moda, costumista e direttore artistico de Il Ballo del Doge, il ballo in maschera più esclusivo del mondo. Ha vinto numerosi e prestigiosi premi dedicando il suo viaggio di vita, personale e professionale, alla valorizzazione della creatività al femminile e alla salvaguardia delle attività artigianali nel territorio italiano e nella sua città di nascita, Venezia. Dopo gli studi in lingue e letterature straniere a Ca’ Foscari, si trasferisce giovanissima a New York, dove inizia a lavorare nel settore moda diventando Amministratore Unico della sede italiana di “Venezia Mode”, tra le aziende leader nella distribuzione del Made in Italy negli USA. Dopo gli anni trascorsi tra Stati Uniti e Italia, decide di tornare a Venezia per intraprendere il suo progetto imprenditoriale indipendente “Venetia” ideando la sua prima linea di moda fatta a mano. La passione per la storia del costume e le antiche tecniche di lavorazione dei tessuti alimentano la sua continua ricerca e sperimentazione. Nel ‘94 l’incontro con Terry Jones a Venezia per girare un docufilm per la BBC sulle Crociate, le permette di realizzare costumi e scenografie per il set televisivo; il risultato fu un grande evento, un ballo in maschera che è stato l’ispirazione per ideare successivamente un gran ballo storico in maschera da ripetere ogni anno. Nasce così Il Ballo del Doge, divenuto un evento internazionale di grande rilievo organizzato con il suo team Antonia Sautter Creations & Events.
Signora Sautter complimenti vivissimi per il suo importante lavoro di valorizzazione della storia del costume e per la continua e costante ricerca delle antiche tecniche di lavorazione dei tessuti che sono un vero e proprio tesoro dell’artigianalità italiana. A tutto tondo il suo è un lavoro dedicato alla creatività femminile...
A tutti fa piacere ricevere complimenti, ma per me hanno un valore ancor maggiore, che supera la mia soddisfazione personale, poichè li vivo come un riconoscimento per tutte le donne, tenaci guerriere che lavorano quotidianamente per regalare bellezza e armonia, anche nel loro ruolo di imprenditrici. Li vivo come un tributo all’universo femminile che ha saputo dar voce e forma alla propria energia creativa, ai propri sogni, costi quel che costi.
Dopo gli studi e l’importante esperienza negli USA, è tornata nella sua amata Venezia per continuare il suo lavoro di stilista ideando la sua prima linea di moda fatta a mano; poi nel ‘94 c’è stato un incontro che possiamo dire le ha cambiato la vita!
Il richiamo di Venezia è sempre stato forte e persuasivo. Oggi, posso dire che è lei la mia fonte inesauribile di creatività. Venezia, nonostante il mondo corra frenetico, alla continua ricerca di cambiamento, rimane sempre coerente a sé stessa, sorgente di eterna ispirazione oltre le mode. Al mio ritorno a Venezia avviai la mia attività sartoriale: costumi e accessori che vendevo nel mio piccolo negozio vicino a Piazza San Marco. E fu proprio nel mio negozio che un bel giorno varcò la soglia Terry Jones, storico membro dei Monty Python, a Venezia per girare un docu-film della BBC dedicato alle Crociate, che mi coinvolse nell’impresa più inaspettata della mia vita.
Quindi il ballo in maschera che ha realizzato per la BBC le ha dato lo spunto per ideare successivamente un grande evento dedicato a Venezia; Il Ballo del Doge un gran ballo storico in maschera che si tiene ogni anno nel periodo di Carnevale, diventato di rilievo internazionale e citato dalla stampa come il Ballo più sontuoso al mondo...
Ero giovane e audace per cui non ci pensai un attimo ad accogliere la sfida, l’opportunità che mi permise di mettermi alla prova e dare respiro alla mia indole creativa.
Fu entusiasmante e per mettere in scena il ballo in maschera per le riprese, coinvolsi tutti i miei amici e conoscenti come comparse, realizzando costumi, maschere, scenografie. Lavoravo ininterrottamente per notti intere! Quando il ballo andò in scena e le riprese finirono mi resi conto che era tempo che a Venezia si riportasse in vita il fascino degli antichi balli aristocratici proiettandoli in una dimensione contemporanea, dove fondere glamour e immaginazione. Mi dissi che il Carnevale di Venezia sarebbe stato il momento migliore. Nacque così Il Ballo del Doge che da ventisette anni è un appuntamento immancabile per il jet set internazionale e tutti i cercatori di sogni.
Lei è l’anima dell’evento, ma sappiamo che si avvale di un nutrito staff di professionisti tra cui anche lo chef Luca Marchini che la collega alle eccellenze culinarie del nostro territorio.
Ho la grande responsabilità di garantire le aspettative che l’audience internazionale ripone su Il Ballo del Doge che la Stampa e i Media definiscono “il più sontuoso ballo in costume del mondo” piuttosto che “una delle cento cose da fare almeno una volta nella vita”. Lavoro tutto l’anno insieme al mio grande team per ideare il tema, realizzare i costumi, le scenografie, gli spettacoli artistici con oltre cento artisti, assistere gli Ospiti. Anche la costruzione dell’esperienza gastronomica è un aspetto fondamentale che deve armonizzarsi con l’evento e ogni anno mi avvalgo di eccellenti Chef italiani, tra cui lo Chef Luca Marchini, per la realizzazione del menù, in perfetta sintonia con il tema di ogni edizione.
Per eventi così importanti si lavora un anno per l’altro, quindi starà già pianificando le idee per la prossima edizione del 2020. Possiamo avere qualche piccola anticipazione o è ancora tutto top secret?
È incredibile ma non mi fermo mai e quasi sempre, mentre l’edizione de Il Ballo del Doge è in piena produzione, io già intravedo il tema di quella successiva e con il mio team inizio già a progettare. I preparativi per l’edizione 2020, che avrà luogo sabato 22 Febbraio, sono già in piena attività. Il titolo è “Carnival Rhapsody” dedicato a raccontare l’essenza del Carnevale attraverso il simbolismo della rapsodia, che, nel suo significato musicale, rappresenta la libertà di interpretare un tema, senza schemi stabiliti, una successione di idee e ritmi misti che esprimono per tutti la possibilità di sperimentare e improvvisare raccontando una storia. L’essenza in una domanda provocatoria: Questa è la vita vera? O è solo fantasia? E come sempre la “mise en scène” giocherà sulla declinazione di tre sotto temi che verranno rappresentati attraverso le scenografie e le performance artistiche: Provocation, Redemption, Miracle, in cui il miracolo è la vita stessa e la voglia di viverla nella sua pienezza, senza porre limiti all’orizzonte che abbiamo davanti.
Signora Sautter Lei è molto conosciuta e richiesta anche all’estero; quali sono i Paesi che apprezzano di più le sue creazioni, ad esempio le sue collezioni di bellissimi kimono?
Ho molti clienti affezionati in tutto il mondo - dagli USA agli Emirati Arabi, in tutta Europa e in Asia - e spesso realizzo dei capi personalizzati su ordinazione per molti di loro, oltre a molti elementi di arredo per la casa, con le sete e velluti stampati a mano usando le matrici che disegno e incido appositamente. Nella mia Boutique Venetia, a due passi dalla Piazza San Marco, si possono inoltre acquistare le mie collezioni che comprendono, oltre ai kimono, scarpe, borse, stole e accessori di moda. Tutto rigorosamente “fatto a mano a Venezia”.
Sappiamo che condivide le finalità di “sorellanza” di Profilo Donna e spesso parlando di donne ricorda loro che sono “Regine nell’Anima” e si è ispirata proprio ad alcuni personaggi femminili famosi che possono essere riferimenti importanti per quello che hanno fatto, realizzando una serie di costumi dedicati...
L’arte del costume è la mia prima grande passione, fin dall’infanzia, quando mia mamma alimentava la mia fantasia, coinvolgendomi nella realizzazione dei costumi di Carnevale che sfoggiavo per le calli di Venezia. Negli oltre trent’anni di attività del mio Atelier ho disegnato e realizzato più di 1.500 costumi appartenenti a tutti i periodi storici, nonché costumi teatrali, creazioni allegoriche e di fantasia, che vengono acquistate e noleggiate in tutto il mondo. Quella delle Regine è una collezione speciale che curo da anni e che nel tempo è diventata un vero e proprio show che metto in scena in occasioni speciali: un viaggio allegorico nel mondo femminile per dar voce all’anima di alcune tra le donne più influenti che il tempo abbia conosciuto, vere “regine guerriere” da celebrare e prendere come ispirazione. Essere Regina è un’attitudine dell’anima, un potenziale che ogni donna custodisce. Il titolo della collezione è “Tutte le Donne sono Regine nell’Anima” e rappresenta il mio incoraggiamento alle donne a sfidare i luoghi comuni che le vogliono spesso incasellate in un ruolo preconcetto, un invito a far vibrare la propria anima per creare e preservare la bellezza in tutti gli ambiti della vita e della professione.
I valori delle donne si possono esprimere in vari modi, Lei ci è riuscita in modo magistrale attraverso la sua creatività; auguriamo quindi alla spettacolo-sfilata delle Regine, tutto il successo che merita!