W i social

“Le persone non si rivolteranno. Non alzeranno gli occhi dai loro schermi, non abbastanza per notare cosa sta accadendo” Da “1984”, scritto da Orwell nel 1949!

Incredibile... il sig. Zuc-kenberg & Company oltre a diventare ricchi con le loro invenzioni, sono i fautori della “profezia” di Orwell.

Infatti con i loro social hanno cambiato il mondo abituandolo a un “gioco” gratuito che raccoglie miliardi di informazioni utili, che poi vendute alle multinazionali, a loro volta le utilizzeranno per indirizzarci dove vogliono.

Basta un like sotto un prodotto, una foto o un servizio e voilà fate parte di una lunga lista di nomi che hanno quella preferenza.

Ci avete fatto caso che se mettete un like a un bed and brekfast, o cercate on line un volo aereo subito dopo vi segnalano altre offerte in quella zona o su quella tratta?

A parte questo aspetto che è davvero un grande business già da adesso, ogni tanto ad esempio osservo le dinamiche di facebook e rimango stupita! Sì perchè le chiacchiere da bar si sono spostate sul web e visto che tutti possono intervenire, a volte succede di incappare in commenti fuori luogo, insulti, insulsaggini e in interminabili discussioni su cosa è giusto o non giusto fare non solo in politica (oggi tema di particolare attualità) ma su tutti i temi...La Tuttologia è la nuova materia del web! Oltre alla simpatica mania dei selfie, è incredibile come oggi sia diventato di moda, dire a tutti (al web) se sei al ristorante, in vacanza, con i tuoi amici, a fare shopping, spesso con annesso faccine e pupazzetti che danno il senso dell’emozione che si prova in quel momento. Ti sposi? E allora seguono faccine di gioia, fiori e brindisi ben augurali! Sei bocciato? Si posta una faccina triste o una che piange a dirotto. Se sei sulla ruota panoramica, una faccina che esprime grande stupore è quella giusta e così ci siamo abituati con le faccine a risolvere gran parte della conversazione! Simpatico, veloce e spiritoso!

Questo è il mondo connesso e vituale dei social, Vi piace?

Attenzione però al rovescio della medaglia: ad esempio puoi avere mille amici, ma senza conoscerne realmente neanche uno, puoi parlare con tutti ed esprimere il tuo parere, ma mai come adesso sei costretto in una rete dove le relazioni sono spesso fittizie e il tuo pensiero è solo un dato, un opzional, pensi di avere un interlocutore, ma spesso non sai realmente chi è.

Mio padre mi ha insegnato che i veri valori sono nella vita reale, quella di tutti i giorni, sono le persone che puoi conoscere e valutare quanto siano oneste, capaci o amiche... e io sono d’accordo con lui.

Come disse Orwell quasi 70 anni fa, lo schermo ci sta fagocitando, ma quali saranno i vantaggi o meno di dare tutta questa importanza ai social?

Ai posteri l’ardua sentenza...


 
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