Il silenzio è d’oro



Sarà di certo anche il periodo invernale che fa calare i nostri bioritmi a predisporci all’introspezione e al silenzio, ma, se da sempre si tramanda che “Il silenzio è d’oro”; beati coloro che ci riescono tutto l’anno. Questi momenti di contemplazione e distacco servono a rigenerarci e a vedere meglio ciò che ci circonda, in primis i comportamenti delle persone e i loro sentimenti e, per coloro che vogliono andare oltre, a comprendere il mondo sprirituale.
I luoghi e le pratiche di meditazione che sono state descritte anche nel magazine di giugno, nell’articolo della nota giornalista-scrittrice Paola Giovetti, sono non solo secondo il dr. Federico Nitamo Montecucco che dirige “Il Villaggio Globale” di Bagni di Lucca, la base per un approccio olistico alla salute psico-fisica dell’individuo, nonchè il principio della potenzialità dell’uomo di comunicare telepaticamente. Se queste tecniche sono state tramandate dalla notte dei tempi da varie culture e religioni in tutto il mondo, non si capisce bene come mai l’uomo moderno abbia perso le proprie “radici” rincorrendo solo beni materiali cercando di sopraffare il prossimo e la natura. Il potere, l’arroganza, il non sentire i sentimenti degli altri e della natura, ha dato i risultati che sono sotto i nostri occhi; un mondo corrotto, inquinato e violento.
Ho rivisto recentemente con piacere il film Avatar di James Cameron, dove direi che sono racchiusi i concetti di base della capacità del sentire.
Il film come sapete si svolge sul pianeta Pandora: un mondo primordiale, ricoperto da foreste pluviali, con alberi alti anche fino a trecento metri, abitato da varie creature tutte decisamente spettacolari, tra cui degli umanoidi senzienti chiamati Na’vi, alti mediamente anche più di tre metri con pelle blu striata e grandi occhi gialli. Ogni abitante di Pandora ha una specie di treccia che si connette con tutto ciò che è vivente: i mostri alati, con le liane luminose del bosco sacro degli antenati creando un circolo di energia armoniosa e rigenerante. L’avatar del soldato Jake il protagonista del film, entra in contatto con Neytiri, guerriera Na’vi che vede su di lui i criptici segni della volontà di Eywa, la divinità venerata dai Na’vi come la grande madre. Jake si dichiara intenzionato a conoscere i loro usi e costumi e nonostante la diffidenza del guerriero Tsu’tey, Jake viene accompagnato da Neytiri nell’apprendere il suo popolo e il loro rapporto empatico verso le creature di Pandora e ne rimane affascinato...
E la frase: “Io ti vedo” che gli dice Neytiri che si era innamorata di lui, è veramente un momento commovente nel quale si percepisce la capacità di andare oltre l’apprenza e di sentire l’altro, mettendosi in connessione con lui in perfetta armonia!
Raro ma possibile, soprattutto in assoluto silenzio...
Costato 237 milioni di dollari, Avatar ha finora incassato circa tre miliardi, diventando il film che ha incassato di più nella storia del cinema.


 

 
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