Gita a Venezia

L’architetto Laura Villani, ha invitato una delegazione di profilo donna a Venezia, creando un connubio tra arte e cultura di alto profilo

di Cristina Bicciocchi - foto Corrado Corradi

MV Art & Design

Un piacevole ed esclusivo tour per le amiche di Profilo Donna è stato organizzato dall’architetto Laura Villani e inserito tra le iniziative del 25° anniversario di Profilo Donna Magazine insieme agli Amici dei Musei di Venezia.
Un invito graditissimo con un percorso artistico/museale di alto profilo, iniziato presso Ca’ Rezzonico dove nella hall è stata allestita la mostra di Lorenzo Quinn (figlio di Anthony) “Anime di Venezia”.
A seguire visita al Palazzo, uno dei più famosi di Venezia sede del Museo del Settecento Veneziano, dove lampadari, mobili, quadri e tappezzerie hanno messo in risalto il lusso di un secolo straordinario per la città lagunare.
Per il pranzo una tappa ristoratrice con specialità tipiche è stata effettuta presso l’Hosteria alla Bifora in Campo Santa Margherita.
Poi nel pomeriggio si è raggiunto lo studio del famoso artista veneziano Gianmaria Potenza; un Maestro di bravura e originalità che ha ospitato il gruppo raccontando della sua arte e offrendo a tutte un buon caffè.
La parola all’editore
Il momento clou della giornata è stato poi alle ore 16.00 la visita a Palazzo Querini San Barnaba dove è stata allestita la mostra di CEN LONG il più prestigioso artista cinese dal titolo “Seminare speranza”.
Laura Villani curatrice della mostra e Metra Lin presidente Crux Art Foundation, hanno salutato gli Amici dei Musei di Venezia e le amiche di Profilo Donna, ricordando con le presidenti Maria Maddalena Morino il fondamentale ruolo culturale dell’associazione veneziana e con Cristina Bicciocchi il Premio Internazionale Profilo Donna e l’importante traguardo della rivista. “Visitare insieme la mostra di CEN LONG - SEMINARE SPERANZA  è davvero un momento emozionante e di grande condivisione per tutte noi - ha sottolineato Cristina Bicciocchi - e ringrazio di cuore Laura Villani, con la quale abbiamo iniziato una proficua collaborazione nel 2007. Laura Villani (PIPD 2006) è stata fin dall’inizio una fonte di ispirazione e con lei abbiamo promosso altre bellissime iniziative tra cui “Donne eccentriche” a Venezia a Ca’ Pesaro insieme a Maria Cristina Gribaudi nel 2018 e portato a Modena in questi anni importanti personaggi e mostre in luoghi prestigiosi come Smile Again a Palazzo Ducale sede dell’Accademia Militare di Modena e/o Lyda Dyva su l’attrice Lyda Borelli al Teatro Comunale Luciano Pavarotti - Mirella Freni. Ci auguriamo di mettere in cantiere tante altre inizitive culturali di questo calibro”.

Nel proseguire l’Italian Cen Long Exhibittion Tour una nuova edizione della mostra monografica su Cen Long, dopo le tappe di Firenze all’Accademia delle Arti del Disegno diretta da Cristina Acidini e di Venezia, si sposta a Bologna. La mostra dal titolo SEMINARE SPERANZA - CEN LONG IL CANTORE DELLA LUCE sarà ospitata dal 15 dicembre a Palazzo Cavazza Isolani in Piazza Santo Stefano nel centro storico di Bologna.


DAL LIBRO CEN LONG VITA E POETICA
“Quando iniziai il mio percorso artistico all’età di quattro anni, mi immersi immediatamente nello studio della pittura, rendendomi via via impermeabile sia alle lodi sia alle critiche. Non mi sono mai lasciato influenzare dalle opinioni esterne, ma continuo risolutamente a disegnare solo ciò che è in armonia con il mio intento. Ho coltivato presto la capacità di discernere tra opere d’arte buone e scadenti e, con il tempo, insieme alla mia maturità, ho abbracciato un processo continuo di trasformazione ed evoluzione, un tratto vitale inerente al temperamento artistico. Nel santuario dei miei pensieri, le opere eccelse di venerati maestri compongono una antologia vivente, sono le luci guida della mia formazione artistica. Nonostante la loro genialità, riconosco i difetti occasionali presenti nelle loro creazioni. Perchè anche loro sono umani. Di conseguenza mi sforzao di emulare la loro genialità evitando abilmente le loro trappole, per distillare l’immediatezza dell’esistenza umana sulla tela. Al centro del mio credo artistico c’è l’imperativo di dare vita alla tela, infondendo vitalità in ogni pennellata, una filosofia che trasmetto anche ai miei studenti. Questa vitalità, caratterizzata da una manifestazione sfumata di essenza spirituale e cognitiva, riflette la mia convinzione che l’umanità sia fondamentalmente affine alla pace e alla gentilezza. Alla luce di tutto questo, la mia aspirazione è che la mia espressione artistica si plachi come un flusso serenamente limpido in mezzo alla cacofonia dell’esistenza.” Cen Long

“Il mio incontro con Cen Long risale ai primi mesi del 2002 quando vidi le sue illustrazioni per The Old Charcoal Seller (Il vecchio venditore di carbone). Il suo stile peculiare mi affascinò immeditamente, gettando le basi per una profonda amicizia che sbocciò negli anni successivi. Scritta da Bei Juyi, celebre poeta della dinastia Tang,“Il vecchio venditore di carbone” è una poesia su un anziano che dimora isolato tra le montagne. L’anziano fatica incessantemente sui monti per il sostentamento dei suoi parenti, tagliano legna e bruciano carbone. Privo di una adeguata protezione contro il freddo pungente, sopporta la temperatura gelida mentre cova il desiderio paradossale di un ulteriore irrigidimento del clima, prevedendo in questo modo, la prospettiva di un aumento del prezzo del carbone. Un giorno come sperava, una forte nevicata ricopre il paesaggio. Così l’anziano si mette in viaggio prima dell’alba spingendo un carro carico di legna da ardere. All’improvviso compaiono due funzionari ben vestiti e lo costringono a portare il carico  di carbone nei magazzini imperiali e in cambio gli donano alcuni tessuti pregiati. Il vecchio che fatica a saziare la sua fame, viene lasciato a riflettere sull’utilità di tessuti così lussuosi. Nella reinterpretazione di Cen Long dell’epilogo, l’anziano affamato lanciando lo sguardo al cielo sospira. Il suo unico desiderio risiede nella speranza che il cielo, nella sua benevolenza possa onorarlo con più neve, permettendogli di vendere e produrre più carbone. Eseguite nel 1989, le illustrazioni sono state realizzate con acquerelli opachi. La loro particolarità  risiede nella deliberata distorsione delle forme dei personaggi, nell’aumento intenzionale delle proporzioni fisiche e nell’uso giudizioso dello spazio negativo abbinato a pennellate energiche. L’affascinazione che provai all’inizio si tramutò in una profonda comunanza emotiva quando scoprii che questi disegni costituivano una allegoria personale della vita di Che Long durante un periodo di avversità. Nonostante una esistenza segnata da successive calamità, la sua etica è rimasta incrollabilmente ottimista, la sua instancabile vitalità è l’attitudine con cui affronta le vicissitudini della vita che l’hanno portato a vivere in solitudine in questi ultimi 20 anni, abbracciando una vita di isolamento incentrata sulla tela, sui libri e la musica... Questo è il Cen Long che ho conosciuto e rispetto profondamente: un artista-filosofo riflessivo e tenace, che naviga abilmente tra le correnti della società contemporanea attraverso il mezzo dell’arte.” Metra Lin Presidente della mostra “Seminare Speranza”.


 
 
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