Omaggio alla donna nel segno dell’arte

Le donne hanno avuto la funzione, in tutti questi secoli, di specchi dal magico e delizioso potere di riflettere la figura dell’uomo in una misura due volte il naturale” V. Woolf

NICKOLAS MURAY



Il tema della donna ha accompagnato il vernissage, organizzato da Profilo Donna Magazine, che si è svolto nelle sale dello spazio espositivo Marco Bertoli Art Consulting, al terzo piano di Via Farini 56 a Modena.

Un’occasione esclusiva, oltre che per sfogliare in anteprima la nostra visita, anche per conoscere e ammirare le opere d’arte della mostra collettiva “Omaggio alla donna” un percorso storico artistico attraverso i secoli della figura femminile nell’immaginario di diversi artisti che Marco Bertoli ha illustrato con queste parole:
“Divinità, amante, musa, madre, sorella, simbolo del peccato primordiale, la donna nei secoli è stata oggetto e soggetto di rappresentazione nelle arti figurative, ricoprendo di volta in volta una veste diversa.
Il diverso modo di raffigurazione e il ruolo simbolico via via differente si sono modificati nei secoli con il variare del gusto estetico, con l’evoluzione delle tecniche, ma soprattutto con il diverso modo di concepire il ruolo della donna nella società.
La figura femminile nei secoli è stata prevalentemente oggetto dell’azione artistica maschile di osservazione, rappresentazione, espressione e raffigurazione.
Di qualunque natura fosse il desiderio, possessivo, erotico, estetico, romantico, si può ricondurre spesso a un complesso psicologico di superiorità maschile. Protagonista della storia dell’arte, dalle sculture di divinità femminili dell’era paleolitica al secolo scorso, la donna, a parte qualche eccezione, finalmente dal ruolo passivo di oggetto di rappresentazione e fonte d’ispirazione, è passata a quello attivo di artista, capace di esprimere con originalità, alla luce della propria particolare sensibilità, un’immagine “altra” del mondo”.
Amiche e amici di Cristina Bicciocchi e amanti dell’arte si sono incontrati per conoscere in anteprima i contenuti del numero di settembre di Profilo Donna Magazine circondati da dipinti di rara bellezza e grande interesse artistico.
Come “Tarantella” di Fortunato Depero, pittore, scultore e designer italiano della prima metà del ‘900, oltre che uno dei firmatari del manifesto dell’aeropittura e rappresentante del cosiddetto “secondo futurismo”. O la bellissima “Terrazza a Capri” di Herman Davide Salomone Corrodi, pittore italiano di fine ‘800 che ha operato fra Roma, Amburgo e Baden Baden.
La figura femminile, abbiamo detto, al centro del percorso espositivo realizzato per l’occasione da Marco Bertoli.
Donne eleganti e misteriose come quelle dei lavori di Penzo Paolo Franzoso, nostro contemporaneo, che hanno suscitato grande interesse. “Manichino con abito da sposa” e “I colori dell’anima” raccontano figure femminili, familiari e affascinanti. Le opere sono state realizzate attraverso stratificazioni di materia e inserimenti di fogli di giornale che creano una sorta di collage figurativo a cui l’autore ha sovrapposto strati di colore e lacca che accentuano l’idea di tridimensionalità.
In mostra anche sculture come “Favo” di Jessica Carrol, pittrice e scultrice, figlia del pittore Robert Carrol e della scrittrice Simona Mastrocinque, metafora del lavoro incessante delle api “operaie”.
L’Artista vive e lavora per lo più a Torino, dove la sua opera si è arricchita di un dialogo fra natura e tecnologia e dove compaiono soggetti come appunto vespe, api e sidecar.
Presenti al vernissage, oltre alle tante amiche e amici di Cristina Bicciocchi e Marco Bertoli, anche l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Modena, Andrea Bosi, il critico d’arte Michele Fuoco, il noto fotografo Gianni Volpi.
Infine ricordiamo che Marco Bertoli in questo periodo è impegnato nella realizzazione di una importante mostra di pittori italiani dell’800 che inaugurerà nel 2017 a New York negli USA.

Biografia di Marco Bertoli
Marco Bertoli è un esperto e un mercante d’arte con una specializzazione in pittura e scultura italiana dell’Ottocento e del primo Novecento.
Dal 1990 collabora con le istituzioni pubbliche per l’organizzazione d’importanti mostre di arte italiana, come ad esempio la mostra monografica dedicata all’artista modenese Gaetano Bellei (1996), l’esposizione di dipinti della scuola napoletana organizzata con il Comune di Capri (1997) o quella dedicata alla scuola veneziana organizzata con il Comune di Venezia (2004 e 2007), per citarne solo alcune.
Marco Bertoli è consulente per la casa d’aste Christie’s di New York dal 2005 per quanto riguarda il dipartimento dell’arte europea del XIX secolo.
Bertoli ha anche ricoperto la carica di capo dipartimento per la pittura dell’Ottocento, per Finarte, a Venezia dal 2006 al 2010, ed è stato consulente per il Gotha, Biennale di Parma dal 2006 al 2008.
Nel 2009, Marco Bertoli ha aperto uno studio a New York, specializzato nell’arte dell’Ottocento e del primo Novecento, ma anche nella pittura e nella scultura italiana contemporanea.
Dal 2014, Bertoli è curatore per l’Istituto Italiano di Cultura di New York di una serie di mostre di pittura italiana dell’Ottocento, volte a valorizzare la ricchezza della cultura italiana per il pubblico americano.
Consulente d’arte per conto di banche, enti pubblici e collezionisti privati, Bertoli ha collaborato infine con Eataly a un progetto che prevede l’installazione di sculture contemporanee nei loro punti vendita in Italia. Marco Bertoli risiede a Modena e a New York City. Nel 2016 consegue il Master in Management dell’Arte e dei beni Culturali.

Aperitivo con Donelli e Remondini
In ogni bottiglia Donelli si racchiude la storia di un territorio, di una famiglia e della sua passione, e ad ogni bicchiere si percepisce l’impagabile piacere di star assaporando il frutto della sua secolare tradizione. Le sapienti tecniche di vinificazione utilizzate, sono infatti, l’inimitabile risultato di un’esperienza affinata nei secoli attraverso generazioni che da sempre perseguono la stessa missione: creare vini di qualità. Donelli ha celebrato l’anno scorso i 100 anni di attività con il restyling della veste grafica delle principali gamme di prodotto: per la GDO, i Lambruschi DOC 360° dall’impronta territoriale e il design innovativo, e per il canale Ho.Re.Ca. la linea di Spumanti Scaglietti, con la bottiglia disegnata dal celebre designer della Ferrari. Prodotto dell’anno, il Lambrusco Reggiano DOC 1915, disponibile in versione secco o amabile, è caratterizzato da un intenso colore rubino e da un profumo ampio e floreale, con sentori di fragola. Conosciuto anche come il Lambrusco “delle origini”, si tratta di un’etichetta storica, risalente ai primi anni di attività dell’azienda. La linea semplice e accattivante della bottiglia è ancora estremamente attuale, pur conservando il gusto del passato: anche per questo è l’emblema del legame di Donelli Vini con la tradizione.

Sono state soprattutto le sue prelibatezze e la sua longevità a permettere alla Pasticceria Remondini di entrare a far parte della storia della città. Dalla sua apertura, quasi 80 anni fa, generazioni di modenesi e non, frequentandola anche solo per una volta, ne hanno fatto un punto di riferimento la cui fama ha valicato ben presto i confini di Modena. Era il 1936 quando lo storico locale aprì i battenti in largo San Giorgio, uno degli scorci più suggestivi del centro e sul quale domina il Palazzo Ducale. Alla prima gestione, quella della famiglia Remondini che si protrasse fino ai primi anni ’70 del secolo scorso, seguì quella della signora Ivonne Tartarini, che prosegui nella produzione di squisiti dolci secondo tradizione. Qualche variazione è sopraggiunta nel ‘96 quando subentrarono le sorelle Giacobazzi: il locale venne ampliato e furono aggiunti i tavolini. Il numero degli estimatori accrebbe così pure la sua notorietà, facendolo diventare un locale rinomato. L’epoca delle Giacobazzi è poi terminata a settembre del 2013, quando l’intera attività è stata rilevata da Mauro Rossi ben determinato a mantenerne inalterate le caratteristiche e fermo a voler puntare sulla tradizione, per consolidarne ulteriormente il prestigio. Mauro Rossi ha iniziato l’attività a 20 anni nel punto vendita che la famiglia possiede all’interno del Mercato Coperto di via Albinelli e dove dal 2003 al 2009, ha ricoperto anche la carica di presidente del Consorzio. Attualmente è Presidente di Modenamoremio l’associazione di promozione del centro storico di Modena. Ultima acquisizione di Rossi la gelateria di Piazza Roma (inaugurata il 17 aprile ndr) che garantisce la medesima qualità offerta dalla pasticceria, in termini di ricerca del prodotto, bontà e genuinità.



 
 
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